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Dal 2022 aumentati fino al 70% pane, latte e pasta: ecco la geografia dei rincari

di Angelo Vitale -


Gli italiani lo verificano ogni giorno davanti agli scaffali e alle casse dei supermercati, ora arriva il suggello dei dati dei rincari a dire che negli ultimi tre anni i prezzi dei beni alimentari essenziali sulle tavole del Bel Paese (pane, latte e pasta) hanno registrato un aumento record: il pane è rincarato fino al 62%, il latte fino al 20% e la pasta ha toccato un +38% in un solo anno. Lo rileva un rapporto del Centro studi di Unimpresa che ammette una lieve stabilizzazione nel 2024-2025 ma afferma pure che i livelli pre-crisi sono ormai lontani.

“Il rincaro di beni essenziali come pane, latte e pasta – commenta il presidente onorario di Unimpresa, Paolo Longobardi – non è solo una questione economica, ma un segnale preoccupante di disagio sociale che rischia di diventare strutturale. Milioni di italiani, soprattutto nei ceti medi e popolari, sono costretti a fare scelte drammatiche tra cibo, salute e istruzione. Una spirale pericolosa che alimenta una nuova forma di povertà silenziosa”. E denuncia che “di fronte a un pane che costa fino a oltre 5 euro al chilo, un litro di latte che sfiora i 2,30 euro e una pasta che ha superato abbondantemente l’euro e mezzo al chilo, parlare di stabilizzazione dei prezzi suona quasi offensivo per chi vive con stipendi bassi o pensioni minime. Aumenti che colpiscono in modo sproporzionato chi ha meno e aggravano le disuguaglianze sociali”. Per questo, tre richieste da Unimpresa al governo: abbassare l’Iva sui beni alimentari, rafforzare i controlli contro le speculazioni e sostenere le fasce più fragili con fondi dedicati alla sicurezza alimentare.

E il fenomeno dei rincari, afferma Unimpresa, ha indotto in questi tre anni le famiglie italiane a una svolta drastica. Nel 2022, il 58% ha ridotto i consumi alimentari, con cali più marcati per carne e pesce, ma anche pane, latte e pasta con una flessione dell’1,2%. Quasi la metà dei consumatori ha iniziato a cercare prodotti in offerta o prossimi alla scadenza, le famiglie a reddito medio-basso sono state le più colpite, con 4,5 milioni di italiani che hanno rinunciato a una cura medica per motivi economici, un segnale preoccupante di crescente povertà alimentare.

Lungo lo Stivale, i prezzi variano. Città come Ferrara, Milano e Firenze sono tra le più care per il pane, mentre Napoli e Messina offrono prezzi più contenuti. Per la pasta, Cagliari e Sassari registrano i costi più alti, mentre Messina e Siracusa restano più economiche.


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