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Polveriera Europa decollano solo i prezzi: viaggiare resta off limits

di Giovanni Vasso -

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Le proteste in Francia possono rappresentare la miccia che incendierà l’Europa? È un interrogativo che, ai governi continentali, inizia a creare qualche grattacapo. Finora, la situazione è andata tutto sommato bene. Ma le cose, dal punto di vista economico, continuano a non andare granché bene nell’area Ue. E anche dove la situazione appare almeno leggermente migliore, ci sono tanti, troppi, problemi. Accade in Italia, per esempio. Dove il Pil è in ripresa, l’inflazione è in calo ma il costo della vita resta al limite. E tutto continua a salire. A cominciare dalla bolletta della luce. Arera, nei giorni scorsi, ha affermato che il costo dell’energia resta “sostanzialmente invariato”. Ma registra un aumento dello 0,4% in bolletta. Una delusione, grossa, per le associazioni di consumatori che hanno contabilizzato il dato: si tratta, secondo l’Unc, di una stangata da 644 euro annui a famiglia. Codacons sottolinea che l’aumento arriva “quando salgono i consumi” perché si inizia a tenere accesi “ventilatori e condizionatori”. Ma dato che le brutte notizie non vengono mai da sole, la Bce si è premurata di raccomandare ai governi di cancellare le misure atte ad aiutare le famiglie a sostenere i consumi elettrici dal momento che la crisi energetica è finita.

Costa di più anche far la spesa. E questo nonostante il fatto che pure si registra un ridimensionamento nella corsa dei prezzi del carrello della spesa. Che, però, rimane in doppia cifra, sfiorando l’11%. Coldiretti ha ribadito, nei giorni scorsi, quello che va denunciando ormai da tempo. Gli italiani spendono di più per mangiare meno. Quattro miliardi di euro è il “pizzo” che l’inflazione pretende dalle tavole (e dalle tasche) delle famiglie. E meno male che gli italiani sono e restano sciovinisti sul fronte del cibo. E sostengono la produzione italiana. Altrimenti la corsa al discount sarebbe stata ancora più forte e l’acquisto di beni provenienti dall’estero avrebbe rischiato di travolgere, sul serio, l’intera filiera dell’agroalimentare.

A complicare le cose c’è il fatto che è arrivata l’estate. E, dopo un anno di tribolazioni e sofferenze, i cittadini avrebbero voluto farsi il regalo di una vacanza. Per staccare un po’. Ma è arrivata la stangata. Codacons denuncia: “Un biglietto aereo per un volo nazionale costa oggi il 43,9% in più rispetto allo scorso anno, +42,6% se si sceglie una destinazione europea, +36,8% una meta internazionale”. Assoutenti denuncia che i biglietti “hanno raggiunto livelli astronomici” e fa una scoperta a dir poco beffarda: costa di più volare in Europa, in particolare verso Spagna e Grecia, che imbarcarsi su una tratta transoceanica: “per volare da Roma a Rodi, partendo il 12 agosto e tornando il 19 agosto, servono almeno 696 euro, 694 euro da Milano a Tenerife, contro i 743 euro del volo andata e ritorno Roma-New York”. È “colpa” dei rincari decisi dalle compagnie low cost. Assoutenti svela che pure andare in Egitto, altra gettonatissima meta vacanziera, costa di più che raggiungere gli States. Ma restare in Italia non significherà dare sollievo al portafogli, anzi. Alberghi e ristoranti, in Italia, ci vanno giù pesantissimi. E il Codacons denuncia rincari, per gli alloggi, che sfiorano il 14% e per il cibo, invece, aumenti che sfiorano il 7% con punte oltre il 15%.


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