Cronaca

È morto Roberto Colaninno, ex Telecom e presidente della Piaggio

di Eleonora Ciaffoloni -


È morto all’età di 80 anni l’imprenditore mantovano Roberto Colaninno. Lo confermano fonti finanziarie vicine alla famiglia.

Dopo gli esordi nel 1969 e la carriera all’Olivetti, il nome dell’imprenditore viene ricordato soprattutto per la scalata a Telecom nel 1999 e al rilancio di Piaggio.

L’esordio risale al 1969, con Fiaam, un’azienda di Mantonva di componenti per auto per cui Colaninno ricopre la carica di amministratore delegato. All’inizio degli anni Ottanta decide di fondare una propria società di componentistica meccanica, che ben presto entrò nell’orbita della Cir (Compagnie Industriali Riunite S.p.A) della famiglia De Benedetti.

Nel 1995 Roberto Colaninno diventa amministratore delegato della Olivetti, in un momento di profonda crisi dell’azienda. Decide di puntare sulle telecomunicazioni e qualche anno più tardi lancia un’offerta pubblica di acquisto per Telecom Italia: Colaninno diventa presidente e amministratore delegato.

Si dimette nel 2001 e nel 2002 acquisisce IMMSI, una società legata alla galassia Telecom. Nel 2003, attraverso questa, acquisisce Piaggio, risanando l’azienda e portandola a essere il primo produttore europeo di veicoli a due e tre ruote.

La scomparsa dell’imprenditore ha sollevato un’ondata di commozione. I sindacati dell’Uilm nazionale e quella di Pisa, che riunisce i lavoratori dello storico impianto di Pontedera di Piaggio hanno voluto tributare a Roberto Colaninno un commosso saluto: “Apprendiamo con tristezza della scomparsa del presidente della Piaggio, Roberto Colaninno. Le sue capacità imprenditoriali e la sua passione per l’industria hanno salvato Piaggio nella fase più difficile della sua storia”, hanno dichiarato Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive, e Samuele Nacci, segretario della Uilm di Pisa.
“Come Uilm – hanno aggiunto Ficco e Nacci – esprimiamo la nostra gratitudine per quando il presidente Colaninno ha fatto per i lavoratori. Confidiamo che il suo operato possa sopravvivergli e che la sua famiglia sappia raccogliere la grande eredità che lascia”.

 


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