Attualità

E tu di che tenda sei?

di Domenico Pecile -


Dopo averlo bacchettato per l’uscita improvvida contro le amministrazioni di centro sinistra (“La contrapposizione con le amministrazioni locali è controproducente”), dopo essersi dichiarata “irritata” e dopo avere annunciato la totale contrarietà (“la mia linea è un’altra”), il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, spiega al collega ministro all’Istruzione come si affronta il problema del caro affitto degli studenti universitari. E così, ha riferito al ministro Giuseppe Valditara “che è assolutamente legittimo che esprima la sua opinione”, ma che per quanto “riguarda il dossier che stiamo gestendo da tempo è necessario collaborare, non antagonizzare. Questo vale per i sindaci, che hanno dimostrato grande disponibilità. Per vincere il campionato dei 55mila 550 posti letto bisogna fare squadra”. E passando alle proposte concrete, Bernini ha fatto così il punto della situazione. “Abbiamo 40 mila posti letto pre-Pnrr, già esistenti. Noi – spiega – ne abbiamo fatti 7mila 50, un 15 per cento in più. Con 400 milioni faremo un 30 per cento in più. Ma vogliamo andare avanti e io ho chiesto la collaborazione di tutti, a partire dal demanio, fino alle Regioni, i Comuni, i sindaci metropolitani sono i referenti migliori in assoluto perché hanno il controllo del territorio. Abbiamo chiesto di mettere a disposizione degli studenti immobili dismessi, inutilizzati. Questo è un modo per velocizzare. E proprio oggi è uscita dal ministero una manifestazione d’interesse per censire questi immobili che vogliamo mettere subito a giro per metterli a disposizione degli studenti”. Bernini ha incassato immediatamente il plauso di Mario Occhiuto, senatore di Forza Italia. Che conferma l’esistenza, nelle nostre città, di un immenso patrimonio edilizio che, “per i più svariati motivi, è stato dismesso, abbandonato, non più usato e versa in uno stato di progressivo degrado: aree industriali, opifici, caserme, colonie marine, stazioni ferroviarie, miniere, sanatori, carceri”. Entrando poi nel dettaglio, Occhiuto svela che si tratta di 9mila chilometri quadrati di aree dismesse “pari a circa il 3 per cento del territorio nazionale sulle quali si può agire con azioni di rigenerazione urbana destinata ad accogliere le residenze universitarie inserite in nuovi contesti urbani strutturati per implementare il benessere e la salute non soltanto degli studenti, ma di tutti i cittadini e per stimolare la creatività”. E se le rassicurazioni di Bernini suonano per il M5S, invece, come un segnale di confusione, per il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, si tratta di un’apertura. Il deputato del M5S in commissione cultura, Antonio Caso, infatti, parla di scontro tra ministri, “e mentre loro litigano, gli studenti di tutta Italia rischiano di vedere negato il diritto allo studio”. Caso sostiene di avere suggerito nei giorni scorsi alla stessa Bernini che è necessario un cambio di passo sull’università. “L’Italia – rincara – è tra i Paesi dell’Ue che spende meno rispetto al Pil per l’Università e ricerca e già in legge di Bilancio abbiamo evidenziato che il Fondo integrativo speciale così come quello ordinario per l’Università fossero insufficienti per provare a colmare il gap esistente e dare finalmente risposte concrete a studenti e ricercatori. La risposta del ministro Bernini? Lo scopriremo solo vivendo”. Più ottimista, come si accennava, il primo cittadino di Milano che ritiene Bernini “collaborativa”. “Questa mattina – dice – ho sentito la ministra dell’Università e della Ricerca per discutere di questi problemi. Ne ho parlato con il collega romano, Gualtieri. La ministra mi ha riferito che lunedì, appena tornerà a Roma, lo farà. L’ho sentita molto collaborativa”. Sala ha aggiunto di avere dato inizio a un tavolo in Comune “con i rettori delle università per portare un po’ le nostre soluzioni. Spiegheremo quello che intendiamo fare”. E sulla vicenda interviene anche l’Udu (Unione degli universitari) che ha scritto a Bernini e chiesto un tavolo nazionale per affrontare la crisi abitativa. “Come si può pensare – scrive l’Udu – che uno sconto del 15 per cento sul canone di mercato potrà essere risolutivo? Invece, i famosi 400 milioni di euro sono troppo pochi e congelati da mesi. Se veramente il Next Generation Eu deve guardare alle nuove generazioni, vorremmo che queste venissero coinvolte e consultate. Il sindacato studentesco fa anche sapere di essere al lavoro su un’indagine approfondita di come si stanno utilizzando le risorse del Pnrr, in contrapposizione a quello che si sta attuando. Insomma, una sorta di “contro Pnrr”. E sempre ieri, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha incontrato una rappresentanza di universitari definendo il faccia a faccia “utile e approfondito”. “Abbiamo condiviso – commenta – alcune proposte da presentare al governo come quella di accelerare il piano di investimenti per la realizzazione di nuovi alloggi studenteschi esposto dalla ministra Bernini, a cui si lega un bando pubblico che uscirà nei prossimi giorni destinato ai soggetti privati che potranno realizzare alloggi utilizzando edifici pubblici inutilizzati. Inoltre, abbiamo anche condiviso la necessità che il governo metta in campo delle risorse economiche destinate direttamente agli studenti che dispongono di meno mezzi per trovare un alloggio”.

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