E’ uscito il trailer del film sul Boss che andrà a Venezia
Negli usa rilasciato il trailer del biopic su Bruce Springsteen che racconta l'album Nebraska
E’ uscito il trailer del biopic su Bruce Springsteen, intitolato Springsteen: Deliver Me from Nowhere, un film che si concentra sul periodo della realizzazione dell’album Nebraska del 1982, uno dei dischi ritenuti più oscuri e profondi del musicista, molto amato dai fan. Il film è tratto dall’omonimo libro di Warren Zanes, che ha avuto accesso diretto a Springsteen e ad altre persone coinvolte nel processo creativo dell’album.
Il biopic sul Boss
Il protagonista è Bruce Springsteen, interpretato da Jeremy Allen White, noto per il ruolo nella serie TV The Bear. La regia e la sceneggiatura sono di Scott Cooper, che ha diretto anche Crazy Heart. Nel cast figurano anche Jeremy Strong (Jon Landau, manager di Springsteen), Stephen Graham (il padre Douglas), Paul Walter Hauser (ingegnere del suono Mike Batlan), Odessa Young, Marc Maron e altri.
La trama
Il film racconta il lavoro di Springsteen sull’album Nebraska, realizzato in modo molto intimo e minimale, registrato su un registratore a 4 tracce nella sua camera da letto in New Jersey. Il racconto si concentra sulle tensioni tra il successo imminente e i fantasmi del passato del musicista. Il film uscirà nelle sale il 24 ottobre e potrebbe essere presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia.
Perché Nebraska è un album oscuro
L’album è considerato oscuro per i temi trattati e per la sua atmosfera musicale e stilistica. Racconta storie di persone ai margini della società, fuorilegge, assassini e individui segnati da disperazione e solitudine. La titletrack, ad esempio, si ispira a una vicenda reale e tragica, quella di Charles Starkweather, un giovane che nel 1957-58 uccise 11 persone in una settimana tra Nebraska e Wyoming, un episodio che ha ispirato anche diversi film. Le canzoni sono segnate da racconti spettrali di disperazione, cattiveria del mondo e tragedie umane, ne sono protagonisti spesso uomini disoccupati, spinti alla follia dalla povertà e dalla disperazione.
L’atmosfera musicale minimalista e desolata
L’album si distingue per il suo sound molto scarno e acustico, registrato da Springsteen da solo con chitarra, armonica e qualche strumento minimale, senza la sua E Street Band. Una scelta sonora che crea un clima intimo, freddo e spettrale, lontano dal rock elettrico e trionfante degli album precedenti e successivi come Born to Run o Born in the U.S.A. La voce di Springsteen è spesso sussurrata o narrata in prima persona, accentuando la sensazione di isolamento e vulnerabilità.
Il fragile sogno americano
Nebraska esplora la caduta delle certezze fondamentali della vita – lavoro, amore, famiglia – e cosa accade quando queste si sgretolano, lasciando i personaggi in una sorta di purgatorio esistenziale fatto di oscurità e disperazione. Narra vicende accadute di notte o all’alba, momenti simbolici di pericolo e solitudine, mette in scena uomini e donne che cercano redenzione o sono condannati a un destino di sofferenza e alienazione.
Il momento difficile del Boss
L’album nasce in un momento difficile per il Boss, che stava affrontando una profonda crisi personale e depressione, come raccontato da lui stesso e dai biografi. Le canzoni sono state scritte e registrate in uno stato emotivo molto fragile, quasi come una confessione o una preghiera interiore, che rifletteva il confronto con demoni e traumi della sua vita.
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