L'identità: Storie, volti e voci al femminile



Cronaca

GRAVI INDIZI DI REATO – Ed Gein, Il macellaio di Plainfield arriva su Netflix con “Monsters”

di Francesca Petrosillo -


Plainfield, Wisconsin, novembre 1957. È una cittadina tranquilla, fatta di strade polverose, piccoli negozi e una comunità che si conosce tutta per nome. Nulla sembra turbare la vita quotidiana, fino a quando, il 16 novembre, Bernice Worden, titolare di una ferramenta, scompare senza lasciare traccia. La sua assenza desta sospetti immediati: nel registro delle vendite compare l’ultimo cliente del giorno, un uomo solitario e un po’ strano, conosciuto da tutti come Ed Gein.

La polizia si dirige verso la sua fattoria, a pochi chilometri dal centro abitato. L’abitazione è fatiscente, i locali sporchi, le stanze coperte di polvere e rifiuti. Nel capanno sul retro, gli agenti fanno una scoperta sconvolgente: il corpo di Bernice Worden è appeso a testa in giù e privo della pelle. All’interno della casa, la scena è ancora più inquietante. Vengono rinvenuti teschi trasformati in ciotole, maschere fatte di pelle umana, mobili e indumenti cuciti con resti di cadaveri.

Il paese intero rimane paralizzato. Fino a quel momento, tutti hanno sempre considerato Edward Theodore Gein un uomo mite, un aiutante affidabile, anche se un po’ eccentrico. Nato nel 1906, cresce sotto la ferrea influenza della madre Augusta, fanatica religiosa che lo educa nella convinzione che il mondo sia corrotto e che le donne portino solo peccato. Dopo la morte della madre, Ed rimane solo nella fattoria e sprofonda in una vita isolata. Non frequenta quasi nessuno, si dedica a lavoretti e, di notte, visita i cimiteri della zona.

Con calma disarmante, Gein ammette davanti agli investigatori di aver riesumato numerosi cadaveri. Racconta di aver cercato di ricostruire la figura materna, di aver indossato la pelle delle donne come una sorta di travestimento rituale. Confessa l’omicidio di Bernice Worden e quello di Mary Hogan, proprietaria di un bar scomparsa nel 1954. Tutto il resto, sostiene, proviene dalle sue profanazioni notturne. Il processo conferma la sua infermità mentale. Gein non viene condannato a morte, ma internato in ospedali psichiatrici dove trascorre il resto dei suoi giorni. Muore nel 1984, a 77 anni.

L’opinione pubblica, però, non smette di parlare di lui. La stampa lo battezza “il macellaio di Plainfield”, e la sua storia alimenta un immaginario fatto di paura e leggenda. Da quel momento, Ed Gein diventa più di un criminale: è un simbolo della follia nascosta dietro l’apparenza ordinaria. La sua vicenda ispira figure destinate a restare nella cultura popolare: Norman Bates in Psycho, Leatherface in Non aprite quella porta, Buffalo Bill in Il silenzio degli innocenti e per ultimo la serie a lui dedicata firmata Netflix della saga Monsters. La fattoria, distrutta da un incendio, non esiste più, ma il suo nome continua a evocare incubi in ricordo a quello che nel silenzio si è consumato al suo interno.

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