Attualità

Fanno i… tedeschi con i confini degli altri

di Eleonora Ciaffoloni -


FANNO I… TEDESCHI CON I CONFINI DEGLI ALTRI

A Malta per Med9 Meloni ha incontrato von der Leyen e Macron per il piano migranti. La Germania ha reso noto il finanziamento alle Ong: alla Sea Eye 365mila euro

Mentre a Bruxelles il nuovo Patto Ue sui migranti per il superamento del Trattato di Dublino arranca, Giorgia Meloni cerca di fare breccia verso la sponda del Mediterraneo per portare in primo piano il dossier migranti.
La premier italiana è arrivata ieri a Malta in occasione dell’Eu Med9 Summit, il coordinamento dei Paesi dell’UE che si affacciano sul Mediterraneo. Tra loro oltre all’Italia, ne fanno parte Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, Slovenia, Croazia e la padrona di casa, Malta, tutti Paesi della sponda Sud del “Vecchio continente” sicuramente più vicini – e con problematiche PIù affini – alle questioni emergenziali che sta affrontando anche il Belpaese, insieme al fenomeno delle migrazioni che attraversano il Mediterraneo. Insieme ai rappresentanti dei vari Paesi, a Malta erano presenti anche la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Non solo per la discussione sul tema cruciale dei flussi migratori, protagonista della prima sessione della giornata , ma anche perché al centro del summit vi sono diversi temi di attualità, tra cui la guerra in Ucraina e il rinnovo del sostegno Ue a Kiev, la revisione a medio termine del quadro finanziario pluriennale, una riforma della governance economica e il dibattito sull’allargamento su Ucraina, Moldavia e Georgia.
Eppure, è proprio l’aggravarsi della crisi migratoria a portare Meloni in prima linea. E proprio sul tema, la premier ha incontrato in un trilaterale proprio a La Valletta Ursula von der Leyen e il presidente francese Emmanuel Macron per discutere sul piano in dieci punti sui migranti presentato dalla presidente della Commissione Ue a seguito della sua visita a Lampedusa. Incontro al termine del quale Giorgia Meloni ha incontrato i giornalisti: “Mi pare ci sia volontà di affrontare la questione con serietà, concretezza e velocità” ha detto, “Sono stata chiara nell’esporre la questione, sia come la vedo sia l’impatto che sta avendo sull’Italia e le soluzioni – aggiunge – la discussione è ruotata intorno a questo, con una convergenza che da questi Paesi è totalmente condivisa”. Insomma, per Meloni c’è “convergenza” sul tema e proprio per questo si potrebbero fare “passi avanti” per arrivare a “fatti concreti”. E parlando di fatti concreti la presidente ritorna sulla questione Tunisia e sui fondi stanziati per il Paese: “C’è da riprendere il nostro partenariato” ha dichiarato “Mi pare che le risorse finalmente stiano arrivando, ed è un modello che va utilizzato per i Paesi del Nord Africa”. Un’apertura arrivata nonostante le tensioni delle ultime settimane, con ben due dietrofront da parte del presidente Kais Saied che nel giro di pochi giorni ha vietato l’ingresso a due delegazioni
dell’Ue in Tunisia. E non è stata l’unica tensione degli ultimi giorni: il braccio di ferro sui migranti tra Italia e Germania ha dominato la scena e ieri, Giorgia Meloni ci è tornata su dopo che la Germania ha reso noto il finanziamento alle Ong, per cui la Sea Eye quest’anno riceverà 365mila euro: “Ho avuto degli scambi con il cancelliere Scholz nella giornata di ieri. L’emendamento che riguarda le Ong, per noi rappresenta un passo indietro. Abbiamo chiesto di avere tempo, non si poteva decidere ieri così” ha dichiarato.
La premier ha così ribadito il proprio punto di vista sul tema Ong e, dal canto suo l’ha fatto anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani che in settimana ha incontrato i suoi omologhi in Germania e Francia. Tajani punta “a fare un accordo per un nuovo patto” e non solo, si spinge oltre dichiarando: “le Ong che battono bandiera tedesca o di un altro Paese, raccolgano i migranti e li riportano nei loro Paesi d’origine”. Quindi, le navi che esercitano in mare e battono bandiera straniera “non possono pensare di prendere i rifugiati e portarli in Italia”, spiega il titolare della Farnesina.
A completare il tridente d’attacco sul dossier migranti, il ministro della Giustizia Carlo Nordio che è intervenuto alla cerimonia di Palermo per i vent’anni della Convenzione Onu contro il crimine organizzato. Secondo Nordio, per fronteggiare l’emergenza dei flussi migratori c’è “L’esigenza di una risposta”, ma non si ferma: “Io vorrei lanciare oggi una proposta – sottolinea – per avviare una specie di cooperazione rafforzata con gli Stati parte della Convenzione che intendono irrobustire la cooperazione giudiziaria fra di loro, al fine di combattere il traffico di migranti e la tratta di essere umani”. Di carne al fuoco ne è stata messa in abbondanza, anche se i venti che soffiano sui carboni non sono sempre favorevoli.


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