Dalla Milano da bere, al sindaco con le bollicine
Filippo Champagne tra provocazioni, social e politica surreale: il Ganassa che vuole Palazzo Marino
Filippo Champagne – al secolo Filippo Romeo – è ormai un fenomeno da social. Champagne a fiumi, battute eccessive, provocazioni continue: il suo stile di vita sopra le righe lo ha trasformato in ospite fisso de La Zanzara e volto della movida milanese. “Mi piace ballare la fresca. La mia vita è dedicata al bere, al gioco e a qualche fanciulla”, ripete nei video virali, aggiungendo con autoironia: “Sono ludopatico, capita quando mi annoio. I soldi sono fatti per essere spesi”.
Filippo Champagne, Milano: la candidatura-provocazione
Complice il rinvio dell’apertura del suo locale a Monza, Champagne ha rilanciato con una nuova sfida: candidarsi a sindaco di Milano con la lista “Il Popolo della Gaina”, sinonimo – nelle sue parole – di divertimento estremo. Il programma è una provocazione in pieno stile Champagne: abolire le piste ciclabili, considerate “intralci pericolosi”, e vietare i pagamenti elettronici sotto i 50 euro, perché “sotto quella cifra si deve pagare solo in contanti”. Più che un manifesto politico, sembra un volantino di discoteca.
Peter Pan o stratega?
Il successo di Champagne non nasce da un progetto politico solido, ma da un modo di porsi che ricorda il Ganassa milanese degli anni ’80: ostentazione, ironia, eterna giovinezza. Solo che lui ha saputo sfruttare il mondo moderno dei social, trasformando la spavalderia in contenuto virale. E qui resta il dubbio: siamo davanti a un eterno Peter Pan che non vuole crescere, o a un geniale stratega della comunicazione che ha capito prima di altri come funziona il gioco?
Forse entrambe le cose. Perché il suo stile grottesco intercetta un bisogno reale: quello di un pubblico che si diverte a seguire chi rompe gli schemi.
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