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Gattuso si presenta in Nazionale: “Obiettivo mondiale”

La carica del nuovo ct che glissa sulla polemica con La Russa, Gravina: "Ecco perché l'ho scelto"

di Giovanni Vasso -


“Quando mi hanno chiamato, non ho esitato un istante”: così si è presentato questa mattina il nuovo cittì della Nazionale Gennaro Ivan Gattuso. In conferenza stampa, al suo fianco, c’era il presidente della Federazione italiana giuoco calcio, Gabriele Gravina, che ha battezzato Ringhio: “Sarà il ct dei risultati”. Le polemiche, però, attorno alla scelta della Figc e alle effettive capacità della truppa azzurra di centrare la qualificazione ai mondiali 2026 che si terranno in Nord e Centro America, tra Usa, Canada e Messico, non accennano a placarsi. E coinvolgono (anche) le più alte cariche dello Stato.

La carica di Gattuso: “Chi viene in Nazionale resta a Coverciano”

L’ex tecnico di Milan, Napoli e Valencia non vede l’ora di iniziare a lavorare e già segna le priorità: “C’è bisogno di entusiasmo, voglia di stare insieme, di essere uniti. In questi giorni nella mia testa ho ben chiaro di cosa bisogna fare, ritrovare entusiasmo e non pensare in modo negativo, chi viene a Coverciano deve avere grande entusiasmo e creare una famiglia, la tecnica e la tattica vengono dopo, prima di tutto c’è da ricreare il gruppo che ci ha contraddistinto per anni”. Per Gattuso, poi, la Nazionale viene prima di tutto: “Con me la parola paura non deve esistere. Chi viene in Nazionale anche se ha un problemino deve cercare di restare a Coverciano. Abbiamo tutto per gestire i giocatori. Se vogliamo essere credibili e non creare delle scuse o un precedente, chi è convocato in Nazionale sta a Coverciano come ai miei tempi. Poi se non riusciamo a guarire il giocatore, allora torna al club di appartenenza”.

La polemica (mancata) con Ignazio La Russa

“No, nessuna polemica con Ignazio La Russa: spero solo di fargli cambiare idea coi risultati”. Così il neo allenatore azzurro ha replicato alle parole del Presidente del Senato che, intervenuto a Radio Rai Gr Parlamento aveva parlato dei dubbi “espressi a Gravina” e del fatto di non ritenere l’ex mediano milanista (c’entra forse questo?) un “simbolo del nostro calcio”. Per La Russa, difatti, “Tanto valeva fare Buffon selezionatore. Non c’è bisogno di essere allenatori per selezionare una nazionale. I simboli del nostro calcio sono altri, molti non sono allenatori, come Totti e Del Piero, ma poi ci sono Cannavaro, Nesta, Pippo Inzaghi. Non è giusto considerare Gattuso il simbolo del nostro calcio, il nostro calcio non è un calcio da Ringhio, ma è il calcio dei Rivera, Baggio, Del Piero, Zenga. Ecco, perché non Zenga”. Gattuso non replica, per ora. Aspetta che a parlare siano i risultati.

La versione di Gravina: Spalletti, Ranieri e il futuro

Il presidente federale Gabriele Gravina è tornato sul divorzio con l’ex ct Luciano Spalletti. “Quando risolvi un rapporto con una persona come Luciano Spalletti è lacerante. Con lui ho avuto un rapporto splendido, è una persona meravigliosa e straordinaria, dopo l’esonero c’era l’esigenza di dare una risposta in tempi brevi e con Gattuso c’è stato modo di confrontarsi per ritrovare una sintonia perfetta nel tracciare un percorso”. In mezzo, però, c’è stato il “no” di Claudio Ranieri. Ma ora c’è spazio solo per il nuovo corso: “Gennaro Gattuso è il nuovo ct della Nazionale perché ha le qualità, la determinazione ma soprattutto il desiderio di realizzare qualcosa di grande per l’azzurro e il nostro Paese”. E ancora: “La nazionale ha bisogno di lui, ha risposto senza nessuna esitazione alla chiamata in azzurro, alla convocazione da parte della nostra nazionale e risposto con lo stesso entusiasmo con il quale rispondeva quando veniva chiamato come calciatore in Nazionale, ma non dobbiamo fare l’errore di derubricare la sua responsabilità a semplice entusiasmo, c’è tanto altro, un grande spirito di sacrificio, professionalità, preparazione e qualcosa di straordinario che mi ha colpito dal primo momento, ha voluto anteporre il noi all’Io, ha voluto lanciare dei messaggi subito molto chiari, con entusiasmo straripante e mi ha detto subito, nessuno vince da solo”.

Obiettivo mondiale

Gravina ha concluso: “L’idea della squadra, determinata convinta che si vince insieme e al Mondiale si va tutti insieme e questo è il messaggio più bello, il messaggio con Rino è chi ama la nazionale oggi deve fare un passo in avanti e cercare di sostenere questo progetto per il bene dell’azzurro, del nostro sport e del calcio”. Un obiettivo che pare possibile anche a Gattuso: “So che il compito non è facile ma di facile nella vita non c’è nulla, c’è tanto da lavorare ma c’è la consapevolezza di fare un grandissimo lavoro: riportare l’Italia ai mondiali, per noi, per il nostro calcio e per la nostra Nazionale è fondamentale”.


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