GRAVI INDIZI DI REATO – Caso Laci Peterson: il delitto che ha diviso l’America
È la vigilia di Natale del 2002 quando Laci Peterson, ventisettenne californiana incinta di otto mesi, scompare misteriosamente da casa sua a Modesto. La comunità si mobilita subito: volantini, appelli televisivi, interviste. L’immagine di Laci, sorridente e con il pancione, diventa in poche ore un simbolo di speranza e di angoscia. Il marito, Scott Peterson, si mostra alle telecamere, chiede aiuto, afferma di non sapere nulla. Ma la sua troppa calma desta sospetti.
La polizia indaga. Le prime incongruenze emergono dalle versioni di Scott. Dice di essere uscito a pescare a Berkeley la mattina della scomparsa. Ma perché, proprio a ridosso delle feste, decide di andare da solo con la barca appena acquistata? Gli agenti scavano nella sua vita privata. Scoprono una relazione extraconiugale con Amber Frey, una giovane massaggiatrice. Lei, messa alle strette, collabora con gli inquirenti: rivela di essere stata ingannata, convinta che Scott fosse scapolo, e consegna le registrazioni delle loro telefonate. In quelle conversazioni, mentre il Paese intero cerca Laci, Scott parla con Amber della loro relazione, si mostra disinvolto, perfino romantico.
I media seguono ogni dettaglio. La nazione assiste col fiato sospeso. Il volto di Laci è ovunque: giornali, telegiornali, cartelloni. Scott, intanto, si isola, sembra più preoccupato della propria immagine che della sorte della moglie. Le indagini scientifiche confermano i sospetti: la barca, le ancore improvvisate, i testimoni che lo vedono in zona.
È aprile 2003. Sulle rive della baia di San Francisco emergono i resti di un feto e poco distante quelli di una donna. Il DNA non lascia dubbi: sono di Laci e del bambino che porta in grembo. L’opinione pubblica si scuote, il dolore collettivo si trasforma in indignazione. Per molti non resta che un colpevole: Scott.
Il processo inizia nel 2004 ed è seguito come uno spettacolo mediatico. L’accusa descrive un uomo egoista, incapace di accettare le responsabilità della paternità imminente, pronto a liberarsi della moglie per ricominciare con l’amante. La difesa tenta di insinuare dubbi, evoca piste alternative, ma le prove indiziarie e la condotta di Scott pesano come macigni.
Il verdetto arriva a novembre dello stesso anno: colpevole di omicidio di primo grado per la morte di Laci e di secondo grado per quella del nascituro. La pena è la condanna a morte, successivamente convertita in ergastolo.
La vicenda segna profondamente l’opinione pubblica americana. Il nome di Laci Peterson resta legato a un caso giudiziario che unisce mistero, tradimento e tragedia familiare. Ancora oggi, mentre Scott continua a proclamarsi innocente e a presentare appelli, la sua storia viene ricordata come una delle più sconvolgenti cronache nere d’inizio millennio.
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