Attualità

Heineken via dalla Russia: birrifici venduti a un euro

di Angelo Vitale -


La Heineken via dalla Russia: la società ha annunciato il suo ritiro completo dopo vent’anni e una perdita di 300 milioni di euro. Dopo le critiche seguite alla sua permanenza in Russia nonostante l’aggressione militare all’Ucraina, Heineken ha spiegato di aver completato la vendita dell’attività, che conta sette birrifici e 1.800 dipendenti, al produttore russo di profumi, cosmetici e articoli per la casa Arnest Group. I birrifici della Heineken sono stati venduti a un euro.

”Anche se ci è voluto molto più tempo di quanto sperassimo, questa transazione garantisce il sostentamento dei nostri dipendenti e ci consente di uscire dal Paese in modo responsabile”, ha detto l’amministratore delegato Dolf van den Brink, aggiungendo che “fin dall’inizio abbiamo detto che non miravamo al profitto”. Arnest ha promesso che tutti i dipendenti della Heineken avranno il posto assicurato per i prossimi tre anni. Il birrificio olandese aveva già smesso di vendere e produrre il marchio Heineken in Russia nel 2022. Lo stesso hanno fatto Miller e Guinness. Marchi in fuga dal Paese guidato da Putin, mentre in Italia arrivano a 2,3 miliardi i beni congelati.

 Heineken aveva annunciato la sua intenzione di lasciare la Russia già nel marzo 2022, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, facendo sapere che il processo avrebbe richiesto più tempo del previsto.

Intanto il presidente russo Vladimir Putin aveva firmato a luglio – fa sapere le Reuters – un decreto per assumere il controllo della filiale russa del produttore francese di yogurt Danone insieme alla partecipazione dell’azienda produttrice di birra Carlsberg in un birrificio locale.

Heineken aveva sette birrifici in Russia e 1.800 dipendenti, che riceveranno garanzie occupazionali per i prossimi tre anni. Il birrificio olandese ha ritirato il marchio Heineken dalla Russia l’anno scorso e la produzione di Amstel verrà gradualmente interrotta entro sei mesi.

Heineken ha affermato che l’accordo, senza alcuna opzione di riacquisto dell’azienda, includeva una licenza di tre anni per alcuni marchi regionali più piccoli, per i quali Heineken non avrebbe fornito supporto al marchio né avrebbe ricevuto alcun ricavato. 


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