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I trattori vogliono bloccare Parigi: li aspettano 15mila poliziotti, Macron convoca Attal

di Angelo Vitale -


Un convoglio di trattori è partito da Beauvais, a nord di Parigi e ha imboccato l’autostrada A16 per raggiungere la capitale francese. Il sindacato degli agricoltori francesi Fnsea e i Giovani agricoltori hanno programmato un blocco totale in otto punti sulle principali autostrade che conducono a Parigi.

Centinaia di contadini francesi avevano cominciato a bloccare le strade parigine alle 14. Dopo la pausa del fine settimana, la mobilitazione degli agricoltori riprende con forza questo lunedì 29 gennaio con un assedio alla capitale in grande stile, nel segno della rabbia dei contadini.
Diverse decine di trattori hanno superato il casello di Saint-Arnoult a Yvelines: un pedaggio simbolico perché costituisce una porta d’accesso all’Ile-de-France.

I contadini si dirigono verso Parigi, con l’intenzione di bloccare anche il mercato internazionale di Rungis, situato a soli 8 chilometri a sud della capitale francese, dove li aspettano i blindati della gendarmeria. Questo mercato di interesse nazionale, situato nella Val-de-Marne, è un luogo importante per lo scambio di prodotti alimentari.

Il governo ha annunciato che 15mila membri della polizia saranno mobilitati per impedire l’ingresso dei trattori a “Parigi e nelle principali città”, mentre era già previsto un “assedio” della capitale a partire da 14. Alle 15.15 il presidente francese Emmanuel Macron riunisce i suoi, a partire dal premier Gabriel Attal, dopo che quest’ultimo ieri ha incontrato gli agricoltori, dando la colpa ai “Paesi vicini”, “Italia e altri” per “concorrenza sleale”.

Davanti a una situazione esplosiva intanto la destra di Marine Le Pen si sfrega le mani. E non solo lei. “Ciò che preoccupa i nostri agricoltori non è la concorrenza dei nostri vicini: abbiamo una delle agricolture più belle del mondo. Il pericolo è l’insostenibile concorrenza sleale nata dalla valanga di vincoli che i nostri stessi leader gli impongono da anni”, afferma l’eurodeputato LR François-Xavier Bellamy, vicepresidente esecutivo dei Repubblicani francesi. “Per uscire dalla crisi non basteranno poche misure. Occorre un cambio di rotta totale, che chiediamo da anni, per uscire da una logica di costrizione e sorveglianza, e dare agli agricoltori la libertà di lavorare e vivere del proprio lavoro”, assicura l`eletto.


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