Attualità

Il Casarini folgorato: da disobbediente a inviato speciale del Papa al Sinodo di Roma

di Rita Cavallaro -


Da ex no global a inviato speciale al Sinodo di Papa Francesco, il passo è breve: è una folgorazione sulla via di Damasco quella di Luca Casarini, passato da leader dei Disobbedienti a fare da “taxi” ai migranti illegali con la sua nave Mediterranea, sfidando il governo italiano ai tempi dei porti chiusi di Matteo Salvini. Casarini, negli ultimi mesi, era sparito dai radar, si era sottratto a quei riflettori che continuano ad affrontare la questione politica del contrasto all’immigrazione clandestina. Un’assenza inspiegabile nel parterre degli opinionisti, per la quale peraltro non ne era scaturita la mancanza, che oggi invece una spiegazione ce l’ha. Casarini non ha messo il suo attivismo in un cassetto, ma ha operato sotto traccia, in un percorso di conversione che ha trovato il suo simbolo in Papa Bergoglio. Il Pontefice degli ultimi, il gesuita che sceglie sempre a caso il posto nella mensa di Santa Marta, l’anti Ratzinger che ha tolto i privilegi ai cardinali e ha spaccato la casta in Vaticano.

È a lui che Casarini ha guardato, alla dottrina del Santo Padre diventata per l’ex no global una sorta di manifesto politico, dopo che la politica, quella della sua sinistra, l’ha deluso perché, ha detto, “l’esperienza terrena del collettivo non mi ha mai dato grandi soddisfazioni, ho sperimentato i centri sociali e le cooperative: la base terrena non basta, l’idea di una terra promessa è fondamentale nel tenere assieme le due cose”. Una conversione profonda per un ex leader dei no global, un capo dei Disobbedienti che, per il suo passato, non può certamente essere considerato un cristiano modello. I suoi precedenti per gli scontri, l’occupazione abusiva delle case, la resistenza a pubblico ufficiale, le accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravato per trarne profitto, per quei 125mila euro per “servizi resi in acque internazionali” ricevuti da una società danese per sbarcare 27 migranti dalla loro petroliera, non sono del tutto in linea con i principi del Vangelo. Ma come insegna la storia di Maria Maddalena, chi è senza peccato scagli per primo la pietra. E allora eccolo lì Luca Casarini, il convertito che appare davanti a Papa Francesco con tutto l’equipaggio di Mediterranea, in un “incontro intenso” nel 2022 che ha aperto all’attivista di sinistra un nuovo mondo. “Mi definisco un cristiano”, ha sottolineato in un’intervista, “nel senso del Gesù messo in croce dal potere di allora, colui che diceva che gli uomini sono tutti uguali, che gli ultimi saranno i primi”. Una lotta anche contro il potere di oggi, visto che i nuovi dogmi di Casarini avrebbero eco pure tra i delusi del Pd.

Tanto che Luca, da evangelista de ‘noantri, pare stia facendo proseliti tra i dem, nel suo cammino verso le stanze del Nazareno. Il tutto con la benedizione di Bergoglio, con il quale è fitto uno scambio epistolare che va avanti da tempo. “Più volte ha voluto incontrare l’equipaggio”, ha raccontato il capo della Ong Mediterranea Saving Humans, parlando del Pontefice, “gli ho anche portato delle persone torturate nei lager libici. Francesco mi ha accolto come un figlio. Lui è una persona straordinaria, un grande dono per me. È una guida, un padre, un fratello, un amico. Lo ascolto e cresco dentro, ogni volta”. Ma anche fuori, visto che il rapporto con il Papa ha elevato incredibilmente Casarini a due passi dal cielo, fino alla XVI Assemblea generale del Sinodo, presieduta da Papa Francesco. Bergoglio ha infatti nominato l’ex Disobbediente al ruolo di “inviato speciale” in Vaticano, quale nuovo esperto della questione migranti, tema da sempre caro al Santo Padre. E Casarini ha parlato tra i vescovi, i teologi, le eccellenze del mondo chiamate a Roma da Sua Santità. E a chi polemizza sulla sua figura da inviato speciale, il comandante della Ong risponde: “C’è chi si scandalizza. Perché in una società dove si pensa solo in termini politici, anche il Sinodo è visto come un congresso di partito con tattiche, schieramenti, posizionamenti. Se invece la Chiesa intende camminare insieme come afferma il Papa, può guardare anche ad alcuni angoli dimenticati del mondo. Mettiamola così, io sono una periferia rispetto ai tanti centri autorizzati, che può aiutare ad avere un punto di vista diverso: ad esempio, quello della lotta fra vita e morte di chi lascia terre sfruttate, funestate da guerre e cambiamenti climatici”. Un punto di vista diverso sempre più coerente con quello della sua guida spirituale, dato che nella sua folgorazione cristiana Casarini ha perfino cambiato la posizione sulla guerra in Ucraina, apertamente a favore dell’invio delle armi a Kiev. “Seguo il Papa. Bisogna affermare il valore della pace non quello delle armi”, ha precisato. E allora, che altro dire? Amen.


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