Il Nobel per la Pace prepara la guerra di Trump a Maduro
Secondo noi è tutta scena, quella della Casa Bianca per la mancata assegnazione del Nobel per la Pace a Donald Trump – è perfettamente in tempo per il prossimo. Il fatto che il premio sia andato alla venezuelana Maria Corina Machado fa assolutamente gioco agli Usa.
Il Potus ha ribattezzato il dipartimento della Difesa in quello della Guerra e la vecchia Europa non poteva essere da meno: Nobel a una tizia pressoché sconosciuta in patria come precisa opzione geopolitica e bellicista. Il Nobel per la Guerra, andrebbe ribattezzato: davanti alle coste venezuelane stazionano le portaerei statunitensi, nel mirino c’è Maduro. Così Oslo, in sintonia con Washington, premia una figura antichavista, filoatlantista, formata a Yale, pronta a guidare il “nuovo corso”.
Un gesto simbolico, certo. Ma perfettamente coerente con la lunga stagione della liberaldemocrazia esportata a suon di “regime change”. L’equazione democrazia uguale pace che c’è dietro la Machado (che infatti dedica il premio a Trump) è solo un casus belli. Sulla pelle dei venezuelani.
Torna alle notizie in home