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Il razzo Starship di Elon Musk esplode 4 minuti dopo il decollo

di Martina Melli -


Il razzo più grande e potente mai costruito, lo Starship della SpaceX di Elon Musk, è esploso pochi minuti dopo il decollo. Il lancio, avvenuto ieri mattina alle 8.33 ora locale, da Boca Chica in Texas, era un test, il primo passo per portare le persone in crociera sulla Luna e su Marte.
Lo Starship, un sistema missilistico da 120 metri, è infatti stato progettato per trasportare i comuni mortali (fino a 100) sul satellite e sul pianeta rosso.
La scorsa settimana Elon Musk ha ottenuto l’approvazione necessaria dalla Federal Aviation Administration. Nonostante un lancio annullato all’inizio di questa settimana a causa di un problema di pressurizzazione, il team ha deciso di procedere comunque con la sperimentazione.
Dopo un take-off senza problemi il razzo ha preso velocità, per poi iniziare a ruotare in quota prima di esplodere, circa quattro minuti dopo essersi staccato da terra. Sembra che le due sezioni del sistema – il booster e la navicella – non fossero in grado di separarsi correttamente, e questo avrebbe causato il guasto. Non è chiaro se il razzo sia esploso spontaneamente o se sia stato attivato il “Flight Termination System”, un dispositivo di sicurezza che distrugge il veicolo per evitare che viri troppo fuori rotta.
La SpaceX aveva preannunciato che le possibilità di successo erano poche e che lo scopo del test era principalmente quello di raccogliere dati, a prescindere dal completamento della missione o meno.
I dipendenti hanno addirittura applaudito l’incidente.
“Come se il test di volo non fosse già abbastanza entusiasmante, Starship ha subito un rapido disassemblaggio non programmato”, ha ironizzato l’azienda su Twitter, riferendosi all’esplosione.
Il test suborbitale senza equipaggio ha segnato la prima vera prova in cui la navicella Starship viene posizionata in cima al razzo Super Heavy, i cui 33 motori Raptor forniscono la spinta necessaria al volo. Lungo quasi quanto tre aerei passeggeri, il gigantesco veicolo di Musk è alto 10 metri in più rispetto al razzo Saturn V che mandò Armstrong sulla luna nel 1969.
Sia il segmento superiore che quello inferiore sono stati progettati per tornare in sicurezza sulla Terra, compiendo un atterraggio morbido che permetta alla navicella di essere riutilizzata.
Secondo Musk infatti, è proprio la riutilizzabilità dei razzi a rendere il suo viaggio spaziale significativamente più economico di quello che la Nasa sta cercando di proporre ai super ricchi.
A differenza della Nasa, che evita i rischi, SpaceX ha dimostrato la precisa volontà di far esplodere i voli di prova per poter analizzarne i problemi e di conseguenza trarne insegnamento.
Per lanciare i suoi razzi, SpaceX ha anche costruito appositamente il proprio spazioporto, chiamato Starbase, nel Golfo del Messico, a Boca Chica in Texas. Diverse altre astronavi sono già in produzione per test futuri. La società, oltre alle rotte spaziali, ha annunciato piani a lungo termine per utilizzare il veicolo anche come mezzo per collegamenti commerciali sulla Terra, promettendo tratte da Londra a Tokyo in meno di un’ora.
Tuttavia Musk ha dichiarato espressamente di aver sviluppato Starship per trasformare gli esseri umani in una specie interplanetaria. Per fare ciò, intende cominciare dalla colonizzazione di Marte, secondo lui necessaria per salvare l’umanità nel caso in cui il pianeta venisse distrutto da una guerra nucleare o da un attacco di asteroidi.
L’obbiettivo di Starship, che ha una capacità di carico utile fino a 150 tonnellate, sarebbe dunque trasportare dozzine di persone su voli interplanetari di lunga durata. In programma per quest’anno, c’è già un viaggio finanziato privatamente per 11 persone intorno alla luna. Un’impresa che al momento sembra quantomeno visionaria.

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