Attualità

Dichiarazione Ue sui diritti Lgbt: l’Italia non firma

di Eleonora Ciaffoloni -


L’Italia non ha sottoscritto la dichiarazione per la promozione delle politiche europee a favore delle comunità Lgbt. Oltre all’Italia, anche altri nove stati membri – Ungheria, Romania, Bulgaria, Croazia, Lituania, Lettonia, Repubblica Ceca e Slovacchia – hanno scelto di non firmare il testo. La dichiarazione, presentata dalla presidenza belga di turno, era stata redatta in occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia.

I Paesi firmatari della dichiarazione si impegnano a implementare strategie nazionali per le persone LGBTIQ+ e a sostenere la nomina di un nuovo commissario per l’uguaglianza nella prossima Commissione. La dichiarazione chiede inoltre alla Commissione di sviluppare e attuare una nuova strategia per migliorare i diritti delle persone LGBTIQ+ nella prossima legislatura, con l’allocazione di risorse adeguate e la collaborazione con la società civile.

Durante la riunione in cui è stata presentata la dichiarazione, Marie-Colline Leroy, Segretaria di Stato belga per l’eguaglianza di genere, ha evidenziato che la presidenza belga del Consiglio dell’UE ha posto la questione dei diritti delle persone LGBTIQ+ al centro dell’agenda europea, coinvolgendo i ministri degli Stati membri responsabili dell’uguaglianza, il Commissario europeo per l’uguaglianza e rappresentanti della società civile.

I Paesi che invece hanno firmato la dichiarazione Lgbt sono: Belgio, Polonia, Danimarca, Cipro, Irlanda, Grecia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Malta, Estonia, Austria, Finlandia, Germania, Portogallo, Slovenia, Francia, Svezia e Spagna.

L’Italia non ha aderito alla dichiarazione, spiegando che il testo era sbilanciato sull’identità di genere e rifletteva in gran parte il contenuto della legge Zan. Fonti del ministero della Famiglia hanno spiegato che questa decisione è stata presa giorni fa e che l’Italia ha comunque firmato la dichiarazione contro l’omofobia, transfobia e bifobia, incentrata sulla non discriminazione rispetto all’orientamento sessuale.

“Che rabbia e che vergogna questo governo che decide di non firmare una dichiarazione per le politiche europee a favore delle persone Lgbtq+. Non è accettabile”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein. “Questo governo, che pure l’anno scorso aveva firmato, quest’anno non lo ha fatto per fare campagna sulla pelle delle persone discriminate”.


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