Cronaca

IN LIBRERIA – Nati sotto il segno dei “Chiodi”

di Eleonora Ciaffoloni -


I figli dei chiodi, di Alessandro Morbidelli (Vallecchi, 2023).

Figli dei primi, figli dei capi e figli degli ultimi. È con questo intreccio, tra passato e presente, tra figure e nomi ingombranti che Alessandro Morbidelli torna in libreria con il romanzo I figli dei chiodi (edito da Vallecchi Firenze, 2023). Nella Puglia garganica del 1989 ci sono Cosimo e Mina, figli di don Vito Campani. E ci sono poi Carlino e Rosa Pelusi, fratelli, e Sergio, che sono i figli degli ultimi. Ma tutti sono figli di quei chiodi, gli stessi che vincolarono Cristo alla croce che sono il simbolo di appartenenza al clan malavitoso e della violenza. Cinque “non più bambini” che in quella estate assistono al tramonto della propria infanzia per entrare nella vita adulta condita dalle regole insindacabili e di diseguaglianza della mafia pugliese degli anni Ottanta. Un racconto che si sviluppa attraverso i racconti di Mina, narratrice della storia che vede un giovane Cosimo destinato a diventare re, e che da tale sceglie la vendetta contro un nemico inesorabile, il Drago, il braccio destro di suo padre.
Un racconto di una unica storia che però viene scandita da salti temporali e da punti di vista diversi. Difatti, trent’anni dopo, a Milano, vi è ancora Cosimo, diventato colui che decide il destino di molti, con intenzioni e comportamenti dietro cui si cela il suo oscuro segreto.
Ne fanno parte, tra gli altri, Sandra, madre tormentata e irrealizzata, incapace di fuggire dalla sua vita fatta di gabbie e di ossessioni, e suo figlio Giacomo, bambino silenzioso e sensibile, ma anche l’unico in grado di disinnescare la rabbia di Cosimo. Un viaggio nel passato con i riferimenti del presente che diventa man mano carico di simboli e di simbolismo, un romanzo di formazione e, allo stesso modo di denuncia, che non fa mancare tra le pagine la commozione e qualche lacrima.
Una scrittura essenziale, che non cade nel sentito dire, che rimane asciutta e vera, compresi i cambi di registro che arricchiscono il romanzo senza mai far perdere il filo. Con l’alternanza di epoche e di punti di vista, Morbidelli riesce a spiegare una difficile realtà e l’esperienza di vita di una generazione che cresce con un fardello. Un racconto intelligente, mai banale, di una vita già decisa, decisa per altri, che fa emozionare e che vi consigliamo di leggere.


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