Esteri

Iran: è tempo di colloqui

Incontri con l'Aiea e missione in Iraq e Libano. Teheran vuole uscire dallo stallo

di Ernesto Ferrante -


I colloqui tra l’Iran e l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) si svolgeranno a livello “tecnico” e saranno “complicati”. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baghaei. Nel corso di una conferenza stampa, il portavoce non ha escluso un incontro tra il funzionario dell’Aiea ed il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, precisando tuttavia che “è un po’ presto per prevedere l’esito dei colloqui, dato che si tratta di colloqui tecnici e complicati”.

I rapporti con l’Aiea sono difficili

Le relazioni tra Teheran e l’organizzazione con sede a Vienna si sono fatte molto tese dopo la cosiddetta “guerra dei 12 giorni” a giugno tra la Repubblica islamica dell’Iran e Israele, durante i quali sono stati colpiti alcuni dei principali impianti nucleari presenti sul territorio iraniano. “Le strutture pacifiche di un Paese monitorato 24 ore su 24 sono state oggetto di raid e l’agenzia si è astenuta dal mostrare una reazione saggia e razionale, non condannando l’accaduto come sarebbe stato necessario”, ha affermato Baghaei.

Continua, invece, il dialogo tra l’Iran ed i Paesi europei. “Non possiamo dire che questo processo si sia interrotto. All’incontro di Istanbul che si è tenuto venerdì scorso, le parti hanno concordato di proseguire i colloqui. L’unico problema è che non sono ancora stati decisi il momento e il luogo del prossimo round, ma questo non significa che i negoziati siano cessati”, ha spiegato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano.

Ali Larijani in viaggio per migliorare le relazioni con i vicini

Prima l’Iraq, poi il Libano. Ali Larijani è atteso dalla sua prima missione fuori dai confini nazionali da quando, la scorsa settimana, è arrivata la nomina a capo del Supremo consiglio per la sicurezza nazionale. Con Beirut si sono registrate frizioni a seguito della decisione del governo di procedere verso il disarmo di Hezbollah, il Partito di Dio storicamente sostenuto dall’Iran.

A Baghdad è attesa la firma di un annunciato “accordo bilaterale in materia di sicurezza”, mentre nel Paese dei Cedri sono previsti colloqui “ad alti livelli”, come riferisce Iran International. “L’approccio dell’Iran con i vicini consiste nel valutare sia la sicurezza degli iraniani che la loro”, ha detto alla Irib Larijani, considerato vicino alla Guida Suprema, Ali Khamenei.

La polizia di frontiera iraniana, in collaborazione con la Marina, ha sequestrato una petroliera che trasportava “oltre due milioni di litri di carburante di contrabbando” nelle acque esclusive nell’Iran, vicino al porto di Jask, arrestando 17 persone a bordo, tutte di nazionalità straniera. Lo ha reso noto il comandante della polizia di frontiera, generale di brigata Ahmad Ali Goudarzi, citato dall’agenzia di stampa Mehr.

I militari della provincia di Hormozgan, grazie al lavoro di intelligence e a sistemi di sorveglianza elettronica e aerea, hanno individuato una rete dedita al contrabbando che intendeva trasferire oltre 2 milioni di litri di gasolio rubato, usando la petroliera Phoenix battente bandiera di un Paese terzo.

L’imbarcazione è stata fermata e sottoposta a un’ispezione che ha portato alla scoperta del “contenuto”, che ha un valore stimato di oltre 15 milioni di euro.


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