Italia, missione Mondiali 2026: le prossime partite e i playoff per la qualificazione
L'attenzione è già rivolta agli spareggi di marzo: due partite secche in cui gli azzurri si giocano tutto
L’Italia di Rino Gattuso, dopo la vittoria di ieri contro Israele, ha conquistato con fatica ma con merito un posto ai playoff di qualificazione ai Mondiali del 2026. La speranza è quella di tornare sul palcoscenico più importante del calcio internazionale dopo dodici anni di assenza. Il traguardo della qualificazione diretta ai Mondiali 2026 resta però un miraggio: la Norvegia di Haaland, che precede gli azzurri nel girone, vanta un vantaggio ormai difficilmente colmabile nella differenza reti. Per superarla servirebbe un passo falso dei nordici in casa contro l’Estonia e una vittoria dell’Italia nello scontro diretto dell’ultima giornata, uno scenario poco realistico.
Ecco perché l’attenzione è già rivolta ai playoff di marzo, che decideranno il destino mondiale degli azzurri. Le prossime due gare di metà novembre, contro avversarie ancora da definire, saranno di fatto test match fondamentali per consolidare il gruppo e perfezionare i meccanismi di gioco in vista della fase decisiva. Le possibili avversarie ai playoff — tra cui Svezia, Romania, Galles e persino San Marino — dipenderanno dalle classifiche finali degli altri gironi, ma è chiaro che nessun ostacolo potrà essere sottovalutato. Le due sfide dei playoff saranno decisive. Si tratta di partite secche – non andata e ritorno – che si terranno il prossimo marzo, il 26 (semifinale) e il 31 (finale).
Mondiali 2026 e playoff: come ci arriva l’Italia
Le certezze non mancano. In porta, Donnarumma ha ritrovato sicurezza dopo qualche incertezza iniziale; in attacco, Retegui è diventato un punto fermo con cinque reti nelle ultime quattro gare. A centrocampo brillano Barella, Locatelli — convincente nel ruolo di regista nel 3-5-2 — e Tonali, mentre in difesa il blocco formato da Bastoni, Di Lorenzo e Dimarco offre affidabilità e spinta. Da seguire anche la crescita di Sebastiano Esposito e il recupero di Kean, chiamato a ritrovare continuità.
Con queste basi e la grinta del suo allenatore, l’Italia può davvero credere nel ritorno ai Mondiali. Servirà però una squadra unita, lucida e coraggiosa: solo così gli azzurri potranno scrivere una nuova pagina della loro storia.
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