Italia senza le fogne: un problema per 7 milioni
"Potenziali rischi ambientali e sanitari, oneri gestionali e finanziari per i cittadini". E l'Italia paga le multe Ue
Fogne, quasi sette milioni di residenti in Italia sono ancora oggi esclusi da questo servizio pubblico.
Fogne, la mappa dell’Italia che sta senza
I dati Istat presentati alla fiera internazionale Accadueo evidenziano che sono 41 i Comuni – 26 solo in Sicilia – completamente privi del servizio di fognatura. Un deficit che affligge 397mila abitanti, il corrispettivo di una città come Bologna.
Un costo, oltre che un deficit di servizi
“La mancanza di un servizio pubblico di fognatura – afferma Simona Ramberti del Dipartimento per le statistiche economiche, ambientali e conti nazionali di Istat – comporta potenziali rischi ambientali e sanitari, derivanti dalla dispersione non controllata dei reflui, ma pure oneri gestionali e finanziari per gli stessi cittadini che sono tenuti a dotarsi di sistemi individuali di trattamento”.
Noni in Europa
In Italia, l’11,2% della popolazione residente non è coperta da un servizio di fognatura contro oltre l’88% che può contare sul servizio. Una media che posiziona il nostro Paese al nono posto nell’Unione europea.
Le isole Cenerentola
La situazione più complessa, nelle isole. In provincia di Catania, solo il 36% della popolazione residente è allacciata al servizio e più in generale in Sicilia il 76,5%, Un dato che pone l’isola oltre 12 punti percentuali sotto la media italiana.
Inascoltate, finora, le esigenze di amministrazioni – per esempio quelle di Cinisi, Torretta, Carini e Terrasini – che hanno chiesto interventi urgenti per la realizzazione e il potenziamento di reti fognarie e impianti di depurazione.
Il podio della Valle d’Aosta, le multe Ue
Al contrario, le regioni del Nord-Ovest con il 94,6% di popolazione allacciata al servizio, fanno bene. Sul podio, la Valle d’Aosta che raggiunge il 98%.
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha recentemente condannato l’Italia a pagare sanzioni pecuniarie significative a causa del mancato rispetto delle direttive comunitarie sul trattamento delle acque reflue urbane.
La sentenza del 27 marzo 2025, nella causa C-515/23, ha imposto all’Italia una multa forfettaria di 10 milioni di euro e una penalità semestrale di 13 milioni e 687mila 500 euro per ogni semestre di ritardo nell’attuazione delle misure necessarie, fino al completo adeguamento alle norme.
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