Esteri

Kennedy Jr contro Biden: “Mi ha negato la protezione dei servizi segreti”

di Martina Melli -


Dopo l’assassinio del candidato democratico Robert F. Kennedy, nel 1968, il Congresso americano modificò la legge per autorizzare la protezione dei servizi segreti ai principali candidati presidenziali (determinati dal Segretario per la sicurezza interna e da un comitato consultivo). Il candidato alle prossime elezioni, Robert F. Kennedy Jr. a cui è stata negata la protezione, ha attaccato l’amministrazione Biden. “Dall’assassinio di mio padre nel 1968, i candidati alla presidenza ricevono protezione dai servizi segreti. Ma non io “, ha scritto RFK Jr. in un tweet. “Dopo 88 giorni senza risposta e dopo diversi solleciti da parte della nostra campagna, l’amministrazione Biden ha respinto la nostra richiesta”.

“Il popolo americano, indipendentemente dalla sua politica, troverà questa decisione scioccante e ripugnante”, ha detto in una dichiarazione il direttore della campagna di Kennedy, Dennis Kucinich. “Questa è ovviamente una decisione politica, non legale. Non è assolutamente plausibile che il presidente non sia stato consultato dal suo segretario di gabinetto su una questione così delicata. Il Presidente Biden è ora responsabile personalmente per aver negato la protezione del Secret Service a Robert F. Kennedy Jr. L’amministrazione Biden ha chiaramente politicizzato il Dipartimento di Giustizia e l’apparato di sicurezza”.

I servizi segreti non hanno rilasciato alcun commento un merito. La questione della protezione ai candidati presidenziali è affare controverso. Nel 2012, l’ex candidato repubblicano Ron Paul la rifiutò, definendola “soldi pubblici”.


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