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La Finlandia nella Nato con la benedizione di Erdogan

di Eleonora Ciaffoloni -


Il voto nella notte, poi l’ufficialità. La Finlandia sarà il 31esimo Paese a entrare nell’Alleanza Atlantica. Il via libera è arrivato dal parlamento turco, che ha approvato il disegno di legge che consente al Paese nordico di aderire alla Nato, come chiesto da Helsinki a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina. Si attendeva proprio il superamento di questo ultimo ostacolo, dopo che, il 27 marzo, il parlamento ungherese – l’altro paese che aveva posto resistenza all’ingresso nell’Alleanza – aveva approvato l’entrata di Helsinki.

Il placet DI ERDOGAN

Per dare il benestare alla Finlandia, il governo di Ankara ha dovuto attendere la “benedizione” del suo presidente Erdogan, arrivata qualche settimana fa dopo la promessa da parte del Paese nordico di sostenere la repressione di gruppi visti da governo turco come terroristi e di liberalizzare le esportazioni di armi. Una notizia attesa dal maggio 2022, quando la Finlandia, insieme alla Svezia, aveva presentato la richiesta di ingresso nella Nato: “Voglio ringraziarli tutti per la loro fiducia e il loro sostegno”, ha dichiarato il capo di Stato finlandese Sauli Niinistö in un comunicato. A congratularsi con il Paese nordico, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg: “Accolgo con favore il voto della Grande Assemblea nazionale turca per ratificare l’adesione della Finlandia alla Nato. Tutti i 30 alleati hanno ora ratificato il protocollo di adesione”, una “storica occasione” l’ha definita Stoltenberg, per cui la Finlandia “darà un grande contributo alla nostra Alleanza” e sarà “più sicura e la Nato più forte”. La Finlandia aderirà formalmente all’Alleanza con la ratifica che verrà formalizzata nelle prossime settimane: all’ufficialità, infatti, mancano solo alcuni passaggi formali, che verranno espletati nelle prossime settimane e che si concluderanno con la firma di un documento di accettazione da parte del governo finlandese, che dovrà essere inviato al dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Consegnato il documento, la Finlandia sarà a tutti gli effetti un paese membro dell’Alleanza Atlantica.

 

UNA NUOVA FINLANDIA

Si tratta, per il Paese, di una svolta storica perché, per oltre settant’anni la Finlandia aveva scelto di non entrare nella Nato sia per questioni geografiche e di confini con la Russia, sia per mantenere una linea neutrale tra l’occidente e quella che era prima l’Unione Sovietica e poi è diventata la Russia. Un passo mosso – dopo l’invasione in Ucraina – dal governo dei Socialdemocratici guidato dalla prima ministra Sanna Marin, ma che era stato concordato da tutto l’arco parlamentare, tanto da essere quasi assente nella campagna elettorale per le presidenziali.
Una decisione, quindi, che dovrebbe essere confermata anche in caso di cambio al vertice del governo, con il Paese che proprio in questo fine settimana è chiamato al voto. Sarà la nazionalista e conservatrice – nonché euroscettica – Riikka Purra l’avversaria della premier Sanna Marin: due profili considerati agli antipodi, con le differenze che però non dovrebbero interferire su quanto ratificato riguardo l’ingresso nella Nato.

SVEZIA APPESA RUSSIA IN ATTESA

Una ratifica tra le più rapide della storia dell’Alleanza e che sembra, almeno per ora, mettere d’accordo i Paesi del lato occidentale del mondo, anche se è arrivata dopo non poche rimostranze da parte di Turchia e Ungheria, le due nazioni che ancora rimangono contrarie all’ingresso nell’Alleanza Atlantica della Svezia, ancora in attesa di un via libera dalla scorsa primavera.
Su questo è ritornato anche il segretario Stoltenberg: “Tutti gli alleati concordano sul fatto che una rapida conclusione del processo di ratifica per la Svezia è nell’interesse di tutti. Non vedo l’ora di accoglierla quanto prima come membro a pieno titolo”.
Eppure, sia da Ankara che da Budapest, la fumata è ancora nera e la ratifica sull’ingresso di Stoccolma è posticipato a data da destinarsi. Il presidente turco Erdogan non è riuscito ancora a trovare la linea svedese per l’avvio del processo di ratifica, chiedendo ancora al Paese l’estradizione di alcuni militanti (del PKK) ritenuti terroristi dal governo di Ankara. Se per la Finlandia l’ingresso è cosa fatta, la Svezia dovrà ancora attendere almeno qualche altro mese, mentre, da Mosca l’irritazione di Putin comincia a farsi sentire, non solo per l’effetto contrario che ha avuto l’invasione russa in Ucraina – che voleva limitare l’allargamento della Nato ad est – ma anche perché la Finlandia sarà il settimo paese Nato sul Mar Baltico: l’accesso costiero della Russia a San Pietroburgo e nella sua piccola enclave di Kaliningrad diventerà ancora più isolato. Putin ora attende le prossime mosse dei Paesi membri che, a parte i soliti due, sembrerebbero uniti anche per il prossimo ingresso di Stoccolma e segnare il 32 sul tabellino.


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