La Nazionale a Gattuso: cosa dicono Buffon e Montolivo
La soluzione individuata dal presidente Figc Gabriele Gravina alla prova dei fatti, mentre continuano i dubbi sulla scelta del tecnico calabrese
Sembra ormai vicina la scelta del nuovo allenatore della Nazionale italiana di calcio, con la Figc che sta andando verso la decisione di affidare la guida tecnica a Gennaro Gattuso con Andrea Barzagli e Leonardo Bonucci nello staff operativo e Cesare Prandelli come coordinatore delle nazionali giovanili. Una formula che viene definita da alcuni inedita ma che appare appiattita sulla decisione di voler trasferire ai tifosi della Nazionale una manovra che gode dell’appoggio dell’immagine degli azzurri che vinsero il Mondiale 19 anni fa.
Lo spogliatoio della Nazionale voleva Mancini
Una parte consistente dello spogliatoio -incluso alcuni dei senatori- aveva espresso il desiderio di rivedere Roberto Mancini sulla panchina azzurra, individuandolo come unica figura in grado di ricostruire autorità e coesione dopo il declino degli ultimi mesi, anche se inviso al presidente Figc Gabriele Gravina.
Ma il ritorno di Mancini sarebbe stato bloccato da Gigi Buffon, alla fine questa ipotesi è stata ritenuta divisiva. L’ex portiere, oggi capodelegazione avrebbe posto un veto netto, arrivando -secondo più fonti – a minacciare perfino le dimissioni in caso di reintegro dell’ex Ct campione d’Europa. E la Federazione, invece di comporre le fratture, ha scelto di seguirlo. Un’altra prova di quanto questo concetto – la Federazione – non sia il prodotto di una condivisione ma una decisione verticistica e personale di Gravina.
Dall’ex Montolivo il no a Gattuso
Un no netto a Gennaro Gattuso ct degli azzurri dall’ex Riccardo Montolivo, in Nazionale per dieci anni dal 2007. L’ex centrocampista e capitano del Milan ha espresso chiaramente la sua mancanza di stima verso Gattuso, ricordando un rapporto burrascoso durante il periodo in cui Gattuso era allenatore del Milan e Montolivo giocatore. Montolivo ha detto senza mezzi termini: “Diciamo che non è una persona che gode della mia stima” pur augurandosi che faccia il meglio possibile con l’Italia, dimostrando una netta riserva personale ma un senso di responsabilità verso la Nazionale.
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