La Russia ignora il diktat di Trump. L’Ue vuole costruire strade per la guerra
In Ucraina chi ha più di 60 anni potrà arruolarsi in modo volontario
La Russia tira dritto sull’Ucraina. Pur avendo preso atto delle parole del presidente statunitense Donald Trump, “l’operazione militare speciale prosegue. E restiamo impegnati nel processo di pace per risolvere il conflitto in Ucraina e tutelare i nostri interessi”. Lo ha fatto sapere il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando il nuovo “penultimatum” del tycoon.
“La Russia ha visto un ‘rallentamento’ nei tentativi di rilanciare i rapporti con gli Stati Uniti”, ha detto Peskov, dopo che il capo della Casa Bianca ha espresso frustrazione nei confronti di Mosca. “Vorremmo vedere più dinamismo. Siamo interessati a questo. Per andare avanti, abbiamo bisogno di ‘impulsi’ da entrambe le parti”, ha aggiunto il portavoce.
L’affondo di Medvedev
Meno diplomatico il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev. Secondo l’ex presidente, Donald Trump “sta giocando al gioco dell’ultimatum con la Russia: 50 giorni o 10…”, ma “dovrebbe ricordare 2 cose. Uno, la Russia non è Israele e nemmeno l’Iran. Due, ogni nuovo ultimatum è una minaccia e un passo verso la guerra. Non tra Russia e Ucraina, ma con il suo stesso Paese”. “Non percorrere la strada di Sleepy Joe!”, ha ironizzato Medvedev su X, riferendosi in maniera sarcastica al predecessore Joe Biden.
Chiamata alle armi per gli over 60 in Ucraina
Kiev è a caccia di reclute. Gli ucraini con più di 60 anni potranno arruolarsi in modo volontario fin quando sarà in vigore la legge marziale. È quanto riporta The Kyiv Independent, dando notizia della firma di un provvedimento in tal senso da parte del presidente Volodymyr Zelensky.
Il testo, evidenzia il giornale, non indica un limite massimo di età, ma chiarisce che tutti i contratti cesseranno appena nel Paese non sarà più in vigore il regime d’emergenza. La misura dovrebbe contribuire a colmare la carenza di personale nelle unità tecniche, logistiche e di supporto.
Strade di guerra
Il commissario europeo ai Trasporti Apostolos Tzitzikostas ha spiegato al Financial Times che la Commissione sta preparando un piano da 17 miliardi di euro per ammodernare strade, ferrovie, ponti e altre infrastrutture, venendo incontro alle necessità degli eserciti.
Le infrastrutture attuali sono inadeguate. “Abbiamo ponti vecchi che devono essere ristrutturati, abbiamo ponti stretti che devono essere allargati. E ci sono ponti che non esistono, che devono essere costruiti”, ha riferito il commissario. La “realtà”, ha confermato Tzitzikostas, è che oggi occorrerebbero “settimane” o “mesi”, per spostare truppe ed equipaggiamenti militari dall’Europa Occidentale a quella Orientale, nel caso in cui dovesse essere necessario fronteggiare eventuali minacce da parte della Russia.
Le strade e i ponti d’Europa non sarebbero in grado di sopportare il peso dei mezzi militari. Un carro armato da 70 tonnellate, ne potrebbe provocare il crollo. Un altro problema noto da anni alla Nato, è costituito dal passaggio di mezzi militari attraverso i confini nazionali. Alle arterie strette, si somma la burocrazia cavillosa.
La Russia ha condannato a 12 anni di carcere Olga Komleva, giornalista ed ex volontaria per il partito di Alexey Navalny, bandito come “estremista” nel 2021, colpevole di aver criticato l’esercito russo mentre seguiva l’offensiva in Ucraina. Un tribunale distrettuale di Ufa “ha rilevato che l’imputata ha partecipato alle attività di una comunità estremista” e “diffuso informazioni deliberatamente false sulle azioni delle forze armate”.
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