Editoriale

La tonnara dei tassati

di Tommaso Cerno -


di TOMMASO CERNO

Come una tonnara che raccoglie dai risparmi, i colossi che si sono arricchiti sulle nostre spalle, mentre la gente pagava tassi e energia a prezzi folli, dovranno almeno in parte risarcire la comunità che hanno saccheggiato. Ma guarda caso dopo poche ore c’è già una rappresaglia in corso, con la crisi di Borse e banche, così, tanto per mettere paura a governanti e governati. Abituati come siamo all’ingiustizia nel mondo democratico che predica uguaglianza e costruisce caste. Ma il governo deve avere coraggio.

Ha messo un piccolo, minuscolo tassello di giustizia fiscale e sociale, oltre che di buon senso, ben sapendo che ci sarebbero state reazioni forti. E ora che il mare comincia a agitarsi deve resistere, mostrarci che fa sul serio, non indietreggiare per non trovarsi nella stessa posizione degli altri di prima. Siamo ben lontani dall’equità ma i grandi centri planetari e le banche che negli anni della cinghia stretta hanno incassato, sanno bene che se la novità diventerà la norma, se la devianza tributaria saprà farsi accademia fiscale, un muro, ancora piccolo, potrebbe cadere e aprire la strada alla rincorsa di chi finora ha fatto dei consumatori italiani ed europei una vacca da spremere.

Non saprei dire se l’opposizione che oggi dice, dal Pd ai Cinquestelle, che il governo Meloni l’ha copiata abbia ragione, perché di tasse in più ai grandi colossi si è certo sentito parlare ma di concreto non s’è fatto nulla. Basti pensare al prelievo sugli extraprofitti delle compagnie energetiche voluto da Draghi e rivelatosi poi un mezzo flop con incassi miseri rispetto alle attese. Ma anche se fosse, bene hanno fatto. Ora ne vedremo delle belle. Perché in questi casi la trama del film è già scritta da capo a piedi.

Ci saranno reazioni, scossoni e pure il tentativo di riprendersi con la sinistra da ognuno di noi ciò che il governo ha chiesto loro con la destra. Però è anche vero che una esperienza sui falsi gridi d’allarme in Europa ce l’abbiamo e dai tempi di Monti abbiamo visto arrivare allarmi rossi che puntualmente hanno portato a sacrifici ma a nulla per chi era accusato o tirato in ballo. Sarebbe dunque il colmo che nemmeno stavolta abbiamo il coraggio di dirci che l’Europa è indispensabile ma anche un po’ furbetta, rigorosa ma anche cinica e a volte bugiarda. Per cui non ci dobbiamo cadere di nuovo. Non stavolta. Non quando qualcosa si muove.


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