Labubu-mania: il misterioso mostriciattolo che ha stregato il mondo
Il Labubu: una creatura ibrida, a metà strada tra un elfo dei boschi e un gremlin.
Nel caotico universo del collezionismo contemporaneo, un nuovo protagonista si è imposto con forza, conquistando cuori, portafogli e feed social il Labubu. Dietro questo nome curioso si cela una creatura ibrida, a metà strada tra un elfo dei boschi e un gremlin dei nostri sogni infantili, capace di catalizzare le emozioni di milioni di giovani e adulti in ogni angolo del pianeta. Ma cosa sono, davvero, i Labubu?
Creato nel 2015 dall’illustratore hongkonghese Kasing Lung, Labubu nasce come personaggio all’interno della sua serie artistica “The Monsters”. Il suo design stravagante – orecchie appuntite, occhi giganti, denti aguzzi in un sorriso permanente – non punta alla perfezione estetica, ma a quel fascino “ugly-cute” che tanto piace alle nuove generazioni. È strano, impreciso, emotivo. In una parola – umano.
La vera esplosione però arriva quando il colosso asiatico Pop Mart inizia a produrre Labubu in formato “blind box”, ovvero scatoline sigillate in cui il contenuto è ignoto fino all’apertura. Da lì, l’effetto valanga è inarrestabile: TikTok si riempie di video di unboxing, celebrità come Lisa delle Blackpink, Dua Lipa e persino Cher li sfoggiano sulle borse, e i giovani iniziano a fare ore di fila per accaparrarsi l’ultima serie.
I costi? Variabili. Una blind box si aggira attorno ai 20–30 dollari, ma i modelli rari, prodotti in quantità limitate, possono raggiungere cifre da capogiro: fino a 170.000 dollari in aste online. E come ogni fenomeno virale che si rispetti, non mancano i fake, i cosiddetti “Lafufu” e i gruppi di rivendita paralleli.
Ma perché i Labubu piacciono così tanto? Il segreto sta nella combinazione perfetta di scarsità, mistero, appartenenza e identità. Ogni scatola rappresenta una possibilità, un colpo di fortuna. Chi la apre non compra solo un oggetto, ma entra in un rito collettivo fatto di attesa, sorpresa e connessione. Labubu non è solo un giocattolo: è un simbolo culturale del nostro tempo, che mescola nostalgia, collezionismo e desiderio di unicità.
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