Attualità

Ladro inchiodato dal test del dna ma dopo 15 anni

di Rita Cavallaro -


Il test del dna ha inchiodato un pluripregiudicato di 52 anni reo di aver derubato, insieme ad altri tre complici, un supermercato di Carugo nel Comasco. La refurtiva consisteva in cibo, alcolici e qualche spicciolo, per un totale di 2mila euro. Insomma, il classico ladro di polli de noantri. Ma la vera notizia è che ci sono voluti ben 15 anni per arrivare al risultato. La giustificazione che il Ris ha fornito, per giustificare l’enorme tempistica, è che all’epoca del fatto criminoso non era disponibile la banca dati dei recidivi. Oggi, il profilo genetico di chi finisce dietro le barre viene prelevato e messo in un database. E il ladruncolo, visto l’abisso temporale trascorso dal giorno del crimine, ora è stato soltanto denunciato a piede libero, preso per essersi tagliato con i vetri dopo la “spaccata”. Il sangue lasciato sulla scena del crimine apparteneva proprio a lui, come hanno stabilito le approfondite analisi a tre lustri dalla rapina. Il test comparativo del dna rappresenta attualmente la più efficace risorsa a disposizione degli inquirenti in ambito penale per la risoluzione di crimini, soprattutto nei frequenti casi in cui le indagini di polizia non abbiano consentito di individuare possibili sospettati. In queste circostanze risulta fondamentale e spesso risolutivo avere a disposizione una banca dati nazionale del dna, un archivio elettronico centralizzato di profili genetici sia noti che ignoti, che vengono confrontati tra loro per rintracciare le corrispondenze.
Il Laboratorio Centrale alimenta in via esclusiva la bdn-dna con profili genetici “noti”, mentre i Reparti Investigazioni Scientifiche dei carabinieri (i Ris) e la Polizia Scientifica inseriscono in banca dati i profili genetici “ignoti”, estrapolati dalle tracce biologiche rilevate sulle scene dei crimini. La traccia di dna ottenuta viene riversata dunque nella banca dati mediante il Software Codis (Combined Dna Index System). Dove il patrimonio genetico del rapinatore del supermercato è rimasto ignoto per quindici anni. Finché l’ultimo reato della sua lunga serie lo ha infine smascherato. Ora la giustizia potrà fare il suo corso.


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