Attualità

Scuola quanto ci costi: libri scolastici, prezzi su dell’1,7%

Editori, genitori e librai vogliono la detrazione e fanno appello al governo

di Giovanni Vasso -


L’estate è arrivata così come il caro libri scolastici. La bella stagione sta iniziando a entrare nel vivo e già s’infiamma il dibattito sugli acquisti che incombono sulle famiglie quando si dovranno chiudere sdraio e ombrelloni per tornare tra i banchi di scuola. I numeri ci sono già, anche le polemiche. L’Aie, l’associazione italiana degli editori, ha reso noto, nei giorni scorsi, che il prezzo di copertina delle nuove edizioni dei libri scolastici, per il prossimo anno, salirà dell’1,7%. Numeri, riferiscono gli editori, che risulterebbero perfettamente in linea con quelli dell’inflazione stimata dall’Istat a maggio scorso. Cifre, assicurano dall’Aie, che sono state già consegnate al Ministero dell’Istruzione e del Merito dopo essere state raccolte proprio dagli editori. Che, da subito, mettono le mani avanti rigettando ogni critica e accusa. Dal 2021 al 2024, spiegano dall’Aie, l’inflazione è salita del 14,7% mentre il costo dei libri è aumentato “solo” del 7,5% (per la scuola secondaria di primo grado) e dell’8,2% (per quella di secondo grado). Giorgio Riva, presidente del gruppo educativo in Aie, ha affermato in una nota: “Nell’ultimo cinquennio gli editori hanno limitato gli aumenti dei prezzi contribuendo così a non aggravare il peso economico sulle famiglie, nonostante i costi che affrontano siano aumentati”. Quindi ha chiamato in causa le istituzioni: “L’incremento dei prezzi dei libri di testo infatti è ben lungi dall’aver recuperato l’incremento inflattivo. È necessario un intervento pubblico lungo due direttive: la detrazione delle spese per l’acquisto a favore di tutte le famiglie, come già c’è per le spese per la salute, lo sport e gli animali da compagnia e una maggiore razionalizzazione ed efficienza del processo di distribuzione degli aiuti alle famiglie in povertà assoluta, fondi che devono arrivare ai beneficiari e farlo in tempi brevi”. Una proposta, quella della detrazione, che era stata già avanzata, a giugno scorso, dal presidente Aie Innocenzo Cipolletta. E che ora incontra anche il plauso del Moige: “Nel 2025 i prezzi dei manuali cresceranno solo dell’1,7% per la secondaria di primo grado e dell’1,8% per la secondaria di secondo grado, in linea con l’inflazione. Nonostante ciò, molte famiglie faticano a sostenere costi che arrivano a centinaia di euro per figlio”, ha spiegato all’Adn Kronos il presidente Antonio Affinita. Che, davanti alle ragioni e ai numeri snocciolati degli editori, ha affermato: “Questo impegno, pur apprezzabile non basta a tutelare i nuclei a reddito medio e basso. Per salute, sport e animali domestici lo Stato riconosce la detraibilità fiscale; i libri scolastici non possono restare esclusi. Estendere la detrazione al 100% a tutte le famiglie equivarrebbe a investire sul capitale umano del Paese. Significherebbe, inoltre, favorire la libera scelta dei testi e la qualità didattica senza pesare sui bilanci familiari”.

Ma non basta, perché l’idea di una detrazione per i libri scolastici riscuote pure il plauso dei librai. Paolo Ambrosini, presidente di Ali-Confcommercio, ha commentato: “Da un lato, che la crescita del prezzo dei libri di testo per quest’anno è in linea con l’inflazione, dall’altro che la rete commerciale nel periodo 2021/2024 ha assorbito in modo importante il differenziale tra l’inflazione e il prezzo dei libri comprimendo ancora di più le già ridottissime marginalità per le librerie che infatti anche in questi primi mesi dell’anno sono in affanno”. E quindi: “Sono importanti le misure a sostegno della domanda come la detrazione dei libri, che come Ali proponiamo dal 2008, e la piena e immediata attuazione di quanto previsto dal piano Olivetti e di quanto annunciato dal ministro Giuli nel corso dell’incontro pubblico al salone del libro di Torino”.


Torna alle notizie in home