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“L’Italia nell’alleanza del male”: la minaccia del numero due di Hezbollah per la nave Fasan nel Mar Rosso

di Angelo Vitale -


“E’ imperativo far fronte alla coalizione del male, rappresentata da America, Israele, Francia, Gran Bretagna, Italia, Germania e altri, con la coalizione del bene, rappresentata dalla resistenza in Palestina, Libano, nella regione e nei paesi onorevoli come Iran, Yemen, Iraq e altri”, parole del numero due di Hezbollah, Naim Qassem, durante la commemorazione dell’assassinio di un combattente di Hezbollah. E che includono anche l’Italia nei Paesi da combattere, in riferimento al nostro intervento con la nave Fasan nell’operazione Prosperity Guardian promossa dagli Stati Uniti a difesa della libera circolazione navale nel Mar Rosso.

“Il ruolo della resistenza in Libano e Iraq, a fianco dello Yemen e dell’Iran così come la resistenza a Gaza e in Cisgiordania, aiuta a contrastare il progetto” americano e israeliano “in Medio Oriente”, ha aggiunto. “Israele è stato dissuaso per 17 anni, dal 2006, grazie alla resistenza che si è opposta al suo progetto espansionista”, ha concluso con riferimento a Hezbollah, come riferisce l’Orient-Le Jour.

Naim Qassem, chimico e teologo, è considerato da 32 anni l’ombra, il suggeritore e il personaggio più rilevante al fianco di Hassan Nasrallah, il capo del movimento del quale Qassem stesso è stato cofondatore. Più di Nasrallah è considerato intransigente e fondamentalista: anche per questo viene costantemente scelto per il rapporto di Hezbollah con i media. Nei suoi scritti ha teorizzato l’obbligo dell’hijab considerandolo “la riservatezza che impreziosisce le donne”, oltre che il sacrificio e lsa morte in battaglia “contro l’occupante”.


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