Attualità

Lite tra tifosi a Bergamo: il coltello e un 26enne morto sul selciato

di Giorgio Brescia -

La vittima, Riccardo Claris


Una lite tra tifosi di diverse squadre scoppiata in un pubblico esercizio e trascinatasi con i suoi effetti mortali fin sotto l’abitazione di uno di loro: è morto così a Bergamo il 26enne Riccardo Claris, tifoso dell’Atalanta accoltellato a morte mentre rientrava a casa, poco distante sono stati ritrovati la lama dell’arma da taglio utilizzata per l’aggressione e anche il suo manico di ceramica, a dimostrare la violenza del colpo mortale sferratogli.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Bergamo impegnati nelle indagini sull’omicidio del 26enne ritrovato dopo l’una di notte sul selciato – nell’immediatezza del fatto non era stato possibile risalire subito a quanto in precedenza avvenuto altrove – , l’aggressione mortale sarebbe avvenuta nelle immediate vicinanze dell’ingresso dell’abitazione del presunto responsabile, un 19enne anche lui bergamasco e incensurato, appartenente ad un gruppo di tifosi dell’Inter. La vittima sarebbe accoltellata alla schiena intorno all’una in via Ghirardelli al culmine di un violento litigio scoppiato poco prima all’esterno di un bar in Borgo Santa Caterina tra due piccoli gruppi di tifosi, uno appartenente alla tifoseria atalantina, cui faceva parte la vittima, e uno interista, di cui faceva parte il l’indagato. Un violento litigio passato subito dalle parole alle spranghe e ai bastoni.

Durante il sopralluogo, a poca distanza dal cadavere, sono stati ritrovati sia la lama che il manico del coltello in ceramica utilizzato per infliggere l’unica mortale coltellata. La salma è stata trasportata all’obitorio dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove verrà sottoposta all’esame autoptico nei prossimi giorni. Il presunto responsabile è stato portato in carcere, come disposto dal pm che coordina le indagini, in attesa dell’interrogatorio di convalida del Gip, avrebbe ammesso il fatto riferendo di essere intervenuto nel violento litigio per difendere il fratello. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bergamo, sono ancora in corso per chiarire nel dettaglio la dinamica dei fatti ed eventuali responsabilità di altre persone.

La rivalità tra le tifoserie ultras di Atalanta e Inter è tra le più accese e radicate del calcio italiano, con episodi di violenza che si sono susseguiti dagli anni ’70 fino a oggi. Le motivazioni sono molteplici: differenze politiche, la vicinanza geografica e la condivisione dei colori sociali (neroazzurro), oltre a una tradizione di scontri che ha coinvolto entrambe le curve in numerosi episodi di tensione e violenza dentro e fuori dagli stadi.


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