Cultura & Spettacolo

Luca Gnizio “Design vs Nature” al Salotto Milanese della design week

di Nicola Santini -


Il suo principio nasce dall’ispirazione delle tre “RRR”, ossia Reduce, Reuse, Recycle.
L’arte dell’ecosocial artist Luca Gnizio consiste nel “mutare” lo scarto in opportunità ecologica e sociale dando vita a opere emblematiche. Tema che, durante la Design Week 2023, è al centro del “Salotto Milanese” nel Green Talk “DESIGN vs NATURE“ che oggi alle 18.00, nel Giardino Pippa Bacca a Milano, avrà luogo fra Andreas Kipar (fondatore LAND e presidente Green City Italia), l’ecodesigner Luca Gnizio, Gianmarco Cammi di The Italian Lab e l’architetto Davide Ruzzon, alla quale intervengono Paola Brambilla, (Coordinatrice Comitato Giuridico WWF), Mattia Abdu (Presidente Municipio 1) e la giornalista e divulgatrice scientifica Eliana Liotta.
Obiettivo di questo incontro è quello di promuovere idee, progetti e soluzioni concrete in risposta alle grandi sfide per la difesa del pianeta e il benessere delle comunità, una visione in cui il design diventa il tramite di un legame armonioso tra uomo e natura.
Fra le opere più significative di Luca Gnizio, che saranno al centro anche della mostra Art in Mind & Abstract presso la The Brick Lane Gallery di Londra dal 25 aprile all’8 maggio 2023, figurano Pandemicdesign dedicata alla Terra che si riappropria degli spazi che le sono stati sottratti; ForDesert, una doppia creazione che denuncia la progressiva desertificazione dei suoli e Forsoulmoon ispirata all’Acqua, potenti opere dedicate al cambiamento climatico, da anni al centro della produzione dell’ecosocial artist italiano, tra i primi ad aver trasformato gli scarti in opportunità artistica, ecologica e sociale.
In linea con la missione “Reconnecting people with nature“ di LAND, il “Salotto Milanese” fonde aspetti di urban mining, artigianato e design che pone particolare attenzione alle scelte materiche, prediligendo materiali innovativi, riciclati e riciclabili, duraturi e resistenti, al fine di ridurre quanto più possibile l’impatto ambientale.
L’Identità ha intervistato in esclusiva Luca Gnizio, che anticipa anche i contenuti della prossima mostra londinese.
Luca, cosa significa per te questo appuntamento tra arte e design?
Partecipare al salone del Mobile, l’appuntamento internazionale più prestigioso per il settore del design, ogni volta per me èmotivo di orgoglio. Oggi mi viene data l’opportunità di parlare, di dare un messaggio non solo con l’arte ma anche con le parole, circa il ruolo dell’ecologia nel design e nella cultura. Significa che arte e design si stanno allineando attorno a un concetto in evoluzione.
La tua ricerca di sempre anticipa quello che oggi non è soltanto un trend, ma un vero e proprio tema portante. Da dove è nata l’intuizione che ha ispirato la tua produzione artistica?
Inizialmente, quello di usare materiali di riuso era per me una soluzione banalmente ingegnosa. Ho dovuto autofinanziare il mio lavoro, non potevo attendere di avere riscontri sui valori del mercato per comprare materia prima. Ed è stato lavorando, toccando con mano, che ho capito che non solo usando materiali recuperati non stavo lavorando materiali di serie B, ma stavo restituendo anche vita e dignità ad un qualcosa che altrimenti avrebbe avuto una fine insensata nelle immondizie. Il grande lavoro è stato, passando poi su larga scala, convincere le aziende a farmi accedere a certi “scarti”. A lungo si è temuto che io fossi un addetto allo spionaggio industriale quando io volevo soltanto produrre arte e oggetti che impattassero zero.
Quale sarà lo step successivo?
L’internazionalizzazione e la diffusione del messaggio. Sono stato presente a diversi appuntamenti in giro per il mondo ma sappiamo che non c’è la stessa sensibilità ovunque. Il trend è in crescita. La mia è anche una missione.
Cosa ci anticipi sulla prossima mostra a Londra?
Londra ospiterà l’opera “Pandemic Design”, e “For Desert”, un’opera che ho concepito e realizzato 10 anni fa pensando alla desertificazione e al cambiamento climatico,quando erano temi considerati fantascientifici.

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