Cultura & Spettacolo

Marcello Ciannamea: “La Rai sarà innovativa e sperimentale”

di Redazione -


di ANDREA IANNUZZI

Una Rai che rinnova l’offerta per la programmazione autunnale 2023 all’insegna delle novità e della sperimentazione. Marcello Ciannamea, nuovo direttore della fascia Prime Time, si dice favorevole a questa direzione. Con grandi cambiamenti per Rai 2, che si orienta sempre più sull’intrattenimento e sull’intercettazione del pubblico giovane. Sui gradi temi oggi sotto i riflettori, come la possibile presenza di Barbara D’Urso in una serata del prossimo Festival di Sanremo, risponde con prudenza. E sul Festival della Canzone Italiana dice: “Sarà una kermesse all’insegna delle nuove generazioni, della nuova e buona musica e di Sanremo per tutti”.
Il tempo per pensare e per pianificare il palinsesto è stato poco. Lei comunque si ritiene soddisfatto?
Sono molto soddisfatto. Molto. Il tempo evidentemente è stato brevissimo (la nuova governance Rai si è insediata il 27 aprile scorso ndr) e quindi abbiamo dovuto correre. Però sono davvero contento perché l’obbiettivo che c’eravamo posti sin dall’inizio, di rinnovare le reti, con un focus mirato su Rai 2 più incline all’intrattenimento, è stato raggiunto. Le chiavi di volta sulla seconda rete, ma più avanti lo sarà anche Rai 1, sono sperimentazione e innovazione. Novità quindi alle quali si accompagna la sperimentazione di prodotti che faremo su prime e seconde serate con ben 9 programmi nuovi. Sei in prima serata, tre in seconda.
Una decisione ambiziosa.
La sperimentazione comporta dei rischi, speriamo che tutti vadano in gol in modo da poter serializzare questi titoli anche nelle stagioni successive. Direi che siamo molto soddisfatti. Uso questo plurale perché ho una squadra con cui ho iniziato a lavorare e che conoscevo già da prima, con cui proseguirò il cammino in modo sereno e con grande passione.
Quanto ha messo di suo in questa programmazione?
Moltissimo del mio gusto personale. Che riguarda tanto i titoli, i generi come la commedia e la comicità in particolare e anche l’intrattenimento divertente. Diciamo ci si orienta verso un pubblico più giovane. Basandoci sempre più sul claim Rai Digital Media Company come dichiarato dal nostro AD Roberto Sergio. Questa è la cifra di Rai 2. Nel caso di Rai 1 si tende a conservare i cavalli di battaglia. Ma vedrete che nel 2024 anche la prima rete sfornerà delle novità importanti che andranno verso il varietà, all’intrattenimento più legato alle caratteristiche di Rai 1.
Grandi novità ma anche qualche titolo che manca. Come “Il cantante Mascherato”.
In realtà “Il Cantante Mascherato” è sempre stato inserito in programma nella stagione inverno/primavera. Per ora sono previsti su Rai 1 “Tale e Quale”, “Ballando con le stelle”, e “The Voice” che quest’autunno avrà una connotazione Kids, che lo scorso anno ha avuto un grande successo e in questo nuova proposta ottiene la serializzazione (nel 2022 erano andate in onda solo 2 puntate ndr).
Gente che va e gente che viene. A lei piacerebbe avere una Barbara D’Urso magari in una serata di Sanremo, visto che se ne parla molto per via dei legami della conduttrice con Amadeus e Lucio Presta?
Le valutazioni per Sanremo le facciamo sempre in team. E’ una considerazione che faremo con Amadeus, direttore artistico del Festival, e tutto il resto della squadra che lavora alla kermesse.
Le date esatte di Sanremo sono confermate?
Se non cambia nulla, ma nulla cambierà sicuramente, sono previste dal 6 al 10 di febbraio. Tra qualche giorno uscirà anche il regolamento della 74esima edizione del Festival di Sanremo. Per quanto riguarda Sanremo Giovani, è previsto per il 20 dicembre. Siamo tutti felici e stiamo lavorando alla grande.
Ma lei come nuovo direttore della fascia prime time della Rai, come se lo immagina il suo Sanremo?
Sarà un Sanremo all’insegna dell’apertura alle nuove generazioni. In realtà è il proseguimento dell’impronta che Amadeus ha già dato nelle ultime edizioni. Ed è un’impronta che io assolutamente condivido e continuerà in quella direzione. E’ un Sanremo per tutti evidentemente, che è un po’ il tema dell’universalità del servizio pubblico. E quindi “per tutti” significa anche continuare a dare apertura alle nuove generazioni, alla musica nuova, alla bella musica.


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