Politica

Mattarella ricorda Borsellino: “Dimostrò che la mafia può essere battuta”

di Giovanni Vasso -

SERGIO MATTARELLA


Sergio Mattarella ricorda Paolo Borsellino e le vittime della strage di via D’Amelio. Il Presidente ha diramato, questa mattina, una nota in cui rende omaggio al magistrato e alla sua scorta, a distanza di 31 anni dai fatti che insanguinarono l’estate del 1992. Mattarella ha affermato: “Nell’anniversario della strage di via D’Amelio la Repubblica si inchina alla memoria di Paolo Borsellino, magistrato di straordinario valore e coraggio, e degli agenti della sua scorta – Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina – che con lui morirono nel servizio alle istituzioni democratiche”. Il messaggio del Capo dello Stato che condanna “quel barbaro eccidio, compiuto con disumana ferocia” e che “colpì l’intero popolo italiano e resta incancellabile nella coscienza civile”.

Per Mattarella: “Il nome di Paolo Borsellino, infatti, al pari di quello di Giovanni Falcone, mantiene inalterabile forza di richiamo ed è legato ai successi investigativi e processuali che misero allo scoperto per la prima volta l’organizzazione mafiosa e ancor di più è connesso al moto di dignità con cui la comunità nazionale reagì per liberare il Paese dal giogo oppressivo delle mafie”. Infine la conclusione: “Borsellino e Falcone avevano dimostrato che la mafia poteva essere sconfitta”.

Intanto, oggi a Palermo, oltre alla presidente del consiglio Giorgia Meloni che prenderà parte alla riunione del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che si terrà nel capoluogo siciliano, ci sarà anche la segretaria del Partito democratico Elly Schlein che parteciperà al minuto di silenzio in memoria di Borsellino e degli agenti della scorta uccisi.


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