Cultura & Spettacolo

Memento Mori Il nuovo Tour dei Depeche Mode arriva in Italia

di Gianluca Pascutti -


Quarantatre anni di onorata carriera e un nuovo tour europeo alle porte. Tra pochi giorni, finalmente dopo un’attesa di 5 anni, l’eclettica band britannica tornerà a suonare in Europa. Dopo la prima Leg Nord Americana ovviamente andata subito Sold Out, il 16 Maggio la carovana dei pionieri dell’elettro-pop partirà con il nuovo Tour “Memento Mori” dall’arena Ziggo Dome di Amsterdam. Lo spettacolo atterrerà in Italia il 12 Luglio allo stadio Olimpico di Roma e proseguirà per altre due date, il 14 Luglio allo stadio San Siro di Milano e il 16 Luglio allo stadio Renato Dall’Ara di Bologna. Il nuovo album Memento Mori, letteralmente ricordati che devi morire, esce dopo la tragica scomparsa di Andy Fletcher. Un lutto terribile per la band tanto da mettere in discussione tour e futuro dei Depeche Mode. Il frontman Dave Gahan durante una recente intervista, rilasciata parlando dell’amico Fletch ha confidato che negli ultimi tempi aveva un ruolo fondamentale nelle gestioni organizzative, economiche contrattuale e strategiche del gruppo, un impegno che con il passare del tempo lo aveva portato a una definitiva assenza nel suo ruolo storico di creativo della band. Tutto il materiale che ha dato vita al nuovo album, il quindicesimo della carriera, era già praticamente pronto, titolo compreso, già scolpito nella testa di Martin Gore prima del ferale episodio. Sul titolo dell’album se ne sono dette di tutti i colori ma come ha spiegato il songwriter l’idea è nata pensando ad un antico rito dell’Impero Romano, dove i generali romani sfilavano fieri dopo aver vinto una guerra, questi venivano seguiti da schiavo che a voce alta ripeteva continuamente la frase “ricordati che devi morire”. Gore ha confidato che in queste poche parole ha intravisto da un lato l’invito all’umanità, dall’altro l’esortazione ad apprezzare il tempo si ha a disposizione, temi che si riflettono in tutte le tracce di Memento Mori. Con questo album Martin Gore e Dave Gahan portano il proprio pubblico a una profonda riflessione su quanto fragili siamo, quanto viviamo nel pessimismo, troppo spesso accompagnati da svariate paure, quella della malattia e della morte ad esempio, la vita di ognuno di noi è talmente fragile che dovrebbe indirizzarci ad un radicale cambiamento. Il messaggio di queste dodici tracce è ben preciso, un invito ad essere positivi, a prendere la vita con uno spirito coraggioso, ricco di emozioni e di felicità. Un messaggio che ha lasciato i fans in una sorte di stupore, visto che i Depeche Mode nei loro testi hanno molto spesso espresso dolore e disagio esistenziale, facendone quasi un marchio di fabbrica. Per la prima volta nella storia del gruppo Martin Gore ha scritto i testi con il contributo di altre persone, il co-autore di ben quattro pezzi, tra cui il singolo che ha lanciato sul mercato l’album “Ghosts Again” è Richard Butler un vecchio amico nonché cantante degli Psychedelic Furs. Sorprende molto anche la traccia Wagging Tongue dove per la prima volta possiamo ascoltare una canzone a due firme, quella di Gahan e di Gore. Il nuovo lavoro dei Depeche Mode da molti viene considerato uno degli album più belli della loro lunga carriera, sicuramente il migliore di questo millennio. Un album dark come da loro consuetudine, sporadicamente melodico, molto elettronico e techno pop, con rarissimi richiami al vero rock, avendo praticamente eliminato la chitarra, presente in parte solo in tre tracce. Il suoni di questo capolavoro stupiscono per la loro avvolgente pienezza grazie all’ottimo lavoro di James Ford, produttore discografico e cantautore e a quello di Marta Salogni, impegnata al controllo dei mixaggi. Si c’è anche un po’ di Italia in Memento Mori, Marta Salogni dopo una prestigiosa collaborazione con l’eclettica Björk e con altri grandi artisti e band, dai Bon Iver a M.I.A., dagli Animal Collective a FKA twigs, da Frank Ocean agli XX è atterrata nella famiglia dei Depeche Mode. Ingaggiata per mettere mano nei suoni del primo disco della band senza Andy Fletcher. Tra le collaborazioni per l’album troviamo Peter Gordeno e Christian Eigner, ormai considerati membri effettivi, dalle partiture orchestrali del Maestro Davide Rossi, registrate al Six Feet Under Studios di Torino.

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