Economia

Milei a Roma imbraccia la motosega contro Stato e comunisti

di Cristiana Flaminio -


Javier Milei non è tipo che le manda a dire e, da Roma, se la prende con tutti: dallo Stato fino ai comunisti. Il presidente argentino, intervistato da Quarta Repubblica, ha rivendicato la “militanza” anarco-capitalista che dunque gli impone “un profondo disprezzo per lo Stato”, da lui ritenuto “il nemico” nonché “un’associazione criminale”. “Di fatto lo Stato è un’associazione criminale in cui un insieme di politici si mettono d’accordo e decidono di utilizzare il monopolio per rubare le risorse del settore privato – ha azzannato Javier Milei – , ma di fatto come diceva Oppenheimer, il metodo da usare nel mercato è l’investimento, il commercio e il metodo dello Stato è invece appunto il rubare e quindi lo Stato non è soltanto l’associazione criminale più grande del mondo ma inoltre è il ladrone stazionario più grande del mondo”. E quindi ha aggiunto: “Il pubblico pensi a quante volte le persone sono state attaccate da un ladro negli ultimi anni, una volta, due volte, forse, è stato un disastro, magari cinque volte, ma ogni volta che vai a comprare qualcosa in un luogo, ti sta rubando lo Stato tramite le tasse quindi lo Stato ti ruba tutti i giorni”.

Milei poi spiega: “Vi sono degli ingenui, che quasi potrei dire tonti, che di fatto pensano che facendo la cosa contraria a quello che dice lo Stato, si riescono a ottenere risultati. Ma lo Stato ha il potere di arrestare le persone, i politici non si vedono impattati, non vedono i poteri in gioco. Ma in questo mi sono reso conto che l’unico modo che c’è di entrare nel sistema è farlo esplodere”. Insomma, è diventato presidente dell’Argentina per adempiere a una missione più grande: far fuori il concetto di Stato. E farlo, peraltro, nel momento stesso in cui la mano pubblica è invocata in maniera sempre più pressante.

Ma le posizioni di Milei si inaspriscono ancora di più, se possibile, quando si parla dei comunisti. “Originariamente pensavo che il comunismo fosse un problema mentale. Perché il socialismo puro è stato sconfitto dalla teoria economica. Ho pensato prima che fosse un problema di indole, di carattere mentale. Ma, poi, mi sono reso conto che era qualcosa di molto peggio, che era una malattia dell’anima. Quando il socialismo è stato applicato bene, hanno assassinato più di 6 milioni di esseri umani”. E quindi ha proseguito: “Vi sono molti socialisti, che a lungo termine vogliono arrivare a questo. Sono comunisti vigliacchi. Ma, diciamolo in un altro modo. Guardi, una delle cose che abbiamo fatto, in questi 50 giorni, è stata di avviare e mettere in moto delle riforme strutturali. Di queste riforme, 350 sono state considerate urgenti e 650 sono state inserite in una legge, cioè la legge della libertà degli argentini di base. E questo è interessante, perché l’asse centrale di tutto ciò è che si riferisce a restituire il potere e la libertà agli argentini. E poi c’è un secondo punto, un altro punto: andare avanti verso strutture di mercato più competitive”.


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