I dazi di Trump potrebbero “uccidere” fino a 25mila mucche
Troppo latte, poco mercato: gli allevatori svizzeri rischiano la crisi
I dazi di Trump potrebbero “uccidere” 25mila mucche in Svizzera. L’allarme arriva proprio dai media della Confederazione elvetica, che fanno i conti. Quanto costeranno, in termini economici, le tariffe monstre che la Casa Bianca ha inteso imporre a Ginevra? Tantissimo. Perché, a causa del fisiologico calo di produzione che segue all’aver sostanzialmente messo fuori mercato i prodotti svizzeri, tanti allevatori saranno costretti a “liberarsi” delle vacche che non ritengono più utili. Avviandole, così, al macello.
I dazi di Trump e le mucche svizzere
Nazz Am Sontag ha lanciato la pietra e tutti i giornali elvetici l’hanno rilanciato. Stando alle proiezioni, il mercato americano rischia di travolgere l’intero settore lattiero-caseario. E sarebbe una beffa. Già, perché mai come quest’anno, la produzione di latte è stata abbandonate, ottima, superiore alla media. Ma, nel frattempo, Trump e i suoi dazi hanno sostanzialmente “chiuso” le frontiere americane ai prodotti e ai formaggi derivati dal latte delle mucche svizzere. L’unica conseguenza possibile sarà il crollo dei prezzi. Che giungeranno a livelli fin troppo bassi di remunerazione. Gli allevatori sono in allarme.
Quante vacche rischiano?
Ogni anno, in Svizzera, i capi bovini che vengono condotti al macello sono circa 85mila. Quest’anno, però, il loro numero potrebbe aumentare di altre 25mila unità. Ciò comporterà una presenza massiccia di carne bovina sui mercati ma rappresenterebbe un affare per molti allevatori dal momento che il mercato, in questo senso, è più remunerativo. E, soprattutto, consentirebbe di operare un ridimensionamento capace di tagliare i costi. Stando ai numeri, le mucche svizzere messe in pericolo dai dazi di Trump sono tantissime. E porterebbero fino a un totale di 110mila i capi macellati quest’anno.
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