Economia

Mutui e superbonus, Giorgetti chiama e Abi risponde

di Giovanni Vasso -

GIANCARLO GIORGETTI MINISTRO


Giorgetti chiama banco. Anzi richiama le banche a dare una mano. Dai mutui e fino al Superbonus. Gli istituti di credito devono fare di più. E possono farlo dal momento che, grazie ai rialzi dei tassi decisi dalla Bce, hanno potuto mettere in attivo parecchi miliardi di extraprofitti. Dopo aver avuto, è giunta l’ora di restituire qualcosa. Il ministro all’Economia e alle Finanze, intervenuto ieri mattina all’assemblea dell’Abi, spiega ai banchieri italiani che sarebbe “auspicabile un approccio proattivo circa lo smaltimento dello stock di crediti fiscali generati dalle cessioni dei cosiddetti superbonus edilizi, su cui il governo è responsabilmente e coraggiosamente intervenuto”. Con grande tatto e tranquillità, Giancarlo Giorgetti sussurra alle banche di riaprire i cassetti fiscali e mollare i soldi che le imprese (e non soltanto loro) stanno aspettando ormai da tempo. La questione è seria perché dalla gestione dei crediti deriverà la sopravvivenza di tante, troppe, imprese edilizie. E l’Italia, che deve molto alle costruzioni in termini di Pil, non si può permettere di perdere operatori e restringere il mercato. La priorità indicata da Giorgetti è quella di dar la precedenza alle piccole e medie imprese. Per le quali, il ministro ha chiesto linee di credito agevolato formulando l’auspicio a “limitare l’impatto del rialzo dei tassi di interesse e garantire risorse stabili e a condizioni competitive”.

C’è un altro grande tema che investe, in prima battuta, le banche. Si tratta dei mutui. Per il titolare del dicastero di via XX Settembre è “indispensabile e urgente che si raggiunga un accordo per rendere operativo l’allungamento della durata dei mutui a tasso variabile, così da limitare l’impatto talvolta insostenibile dell’incremento delle rate a carico delle famiglie”. I conti pubblicati da diverse associazioni di consumatori hanno rivelato che, per colpa degli aumenti dei tassi decisi a Francoforte dalla Bce, per le famiglie la rata mensile sta diventando un incubo. Giorgetti ha aggiunto: “Il governo sta monitorando con la massima attenzione l’impatto, attuale e potenziale, delle condizioni di finanziamento sull’economia, guardando in particolare al mercato delle abitazioni e al risparmio delle famiglie. Le prospettive di crescita della nostra economia – ha continuato il ministro  – dipendono anche dalla stabilità dei fondi erogati e delle condizioni applicate”. Giorgetti ha poi rivendicato il fatto che l’esecutivo sia “già intervenuto con la scorsa legge di Bilancio reintroducendo la facoltà di rinegoziare, a determinate condizioni, i mutui ipotecari a tasso variabile trasformandoli in mutui a tasso fisso. Nella stessa occasione sono state inoltre prorogate le agevolazioni fiscali e le garanzie sulla prima casa per gli under 36”. Su questo tema, Giorgetti deve registrare un’apertura da parte dei banchieri. Il presidente Abi Antonio Patuelli ha affermato che: “Le banche in Italia mantengono quasi i due terzi dei mutui a tasso fisso, con tassi di raccolta in continuo aumento, e, su richiesta, possono allungare la durata dei mutui per chi è in regola con i pagamenti o realizzare surroghe”. Insomma, c’è più di uno spiraglio aperto. La Lega ringrazia e, in una nota, passa all’incasso (politico): “La disponibilità dell’ Abi ad allungare la durata dei mutui, per venire incontro alle esigenze di famiglie e imprese, è un’ottima notizia e un risultato auspicato dalla Lega che si è spesa in questa direzione con i Ministri Salvini e Giorgetti”.


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