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Nuova tegola su Decaro: truffa per i fondi Ue Garanzia Giovani, il sindaco “licenzia” D’Adamo

di Angelo Vitale -

Antonio Decaro


Una nuova inchiesta giudiziaria a Bari e in Puglia, indagini che lambiscono nuovamente, almeno per il clamore che hanno sollevato, l’amministrazione Decaro. Il sindaco, anche presidente dell’Anci, manda a casa uno dei suoi assessori, che risulta essere uno degli indagati. Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, per fatti commessi a Bari dal 2019 al 2022. E’ l’accusa a carico di due persone, residenti nel capoluogo pugliese, nei confronti delle quali stamane i finanzieri del Comando Provinciale di Bari stanno eseguendo a Bari (e provincia), Lecce e Andria (Bat) un decreto di perquisizione domiciliare e locale. Sono entrambe indagate, unitamente a una terza persona.

Le perquisizioni stanno interessando anche alcuni enti di formazione a loro riconducibili. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura Europea sede di Roma che ha delegato le indagini al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari.

Secondo l’ipotesi di accusa ci sarebbero gravi indizi di reato sulle attività svolte da associazioni (che rispondono per i profili di responsabilità amministrativa degli enti), con sede legale nel capoluogo e diverse unità locali nel territorio pugliese, riconducibili ai due indagati, impegnate del settore della formazione professionale, del contrasto alla disoccupazione e dell’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani e dell’istruzione, beneficiarie di contributi comunitari erogati nell’ambito del programma Garanzia Giovani.

Il sindaco di Bari Antonio Decaro, informato della esistenza di una attività di indagine da parte della Procura europea nei confronti di Alessandro D’Adamo, che riguarderebbe la sua professione, ha disposto la revoca della delega assessorile al Bilancio. D’Adamo è un assessore in quota Sud al Centro, lo stesso partito al centro delle precedenti inchieste nella regione e nel capoluogo.

“L’esercizio di importanti funzioni pubbliche quali quelle di assessore deve essere privo di qualsiasi sospetto. È un dovere nei confronti dei cittadini e – conclude Decaro -, consente agli interessati di potersi difendere liberamente”.

Proprio Decaro conferma la revoca della delega a Pompei, nel corso di un appuntamento Anci:”Io sono convinto che, anche se l’indagine non riguarda attività legate al Comune ma attività professionali, l’esercizio di una funzione pubblica importante come quella di assessore deve essere al di sopra di ogni sospetto, e quindi appena ho avuto notizia gli ho revocato la delega”.


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