Attualità

Corsa a sindaco di Bari, in tilt le schegge dell’ex campo largo

di Angelo Vitale -


Sembra frantumarsi in poche ore, a Bari, l’ipotesi di una possibile candidatura unitaria di quello che fu il campo largo azzerato dai contrasti tra Giuseppe Conte e Elly Schlein. Napoleone Colaianni? Le riserve dei 5Stelle trovano conferma nelle parole del presidente Conte: Su questo “ho precisato che dobbiamo lasciare lavorare le forze locali che conoscono persone e contesti”.

A Conte fa deco il suo ex candidato: “Con tutto il dovuto rispetto per i partiti e i leader nazionali, per Bari si decide a Bari, non a Roma”. Così Michele Laforgia. “Sabato sera le forze politiche, i movimenti e le associazioni che sostengono la mia candidatura – Convenzione per Bari 2024 e Movimento 5 Stelle – spiega – mi hanno incaricato di verificare le condizioni per la candidatura unitaria di Nicola Colaianni e attendiamo l’esito delle consultazioni di Vito Leccese e della direzione regionale del Pd prevista per oggi pomeriggio. Pertanto – continua Laforgia – non è previsto un incontro tra noi prima di domani”.

“In ogni caso – assicura – al termine delle riunioni e degli incontri con le forze politiche, la decisione sulle candidature non può che spettare ai candidati: per parte mia ho rimesso da tempo la candidatura a sindaco nelle mani di chi mi ha proposto e mi ha sostenuto fino a questo momento, ribadendo la volontà di cercare sino all’ultimo minuto utile una soluzione unitaria. Prendiamo atto, infine, che dopo mesi di travaglio – conclude Laforgia – la destra ha partorito la candidatura di un esponente della Lega”.

Così oggi il capoluogo di regione – svegliatosi con la notizia di un’ennesima vicenda giudiziaria, una truffa nel settore delle iniziative locali collegate alle misure Garanzia Giovani messe in campo dall’assessorato regionale guidato dal dem Sebastiano Leo i cui sviluppi potrebbero riservare notizie sugli addentellati delle più recenti inchieste che hanno condotto alle dimissioni dell’altra assessora dem, Anita Maurodinoia – si misura con un’ulteriore accelerazione nel campo del centrosinistra allargato.

Solo due giorni fa, il nome di Colaianni era uscito dal cilindro nel corso di una riunione della Convenzione Bari 2024, il gruppo composto da forze politiche movimenti e associazioni di sinistra (ma ne fa parte anche Italia Viva). Già parlamentare del Pds, Colaianni è docente universitario e magistrato della Suprema Corte di Cassazione e della Commissione tributaria centrale. Era presente anche il Movimento 5 Stelle che come la Convenzione aveva sostenuto finora la candidatura dell’avvocato penalista Michele Laforgia.

Convenzione e pentastellati. com’è noto, si sono poi sfilati dalle primarie a pochi giorni dalla data fissata a seguito delle inchieste giudiziarie che hanno interessato il Comune e la Regione.

La proposta di Colaianni sarebbe stata avanzata dall’ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Il candidato del Pd e delle liste civiche vicine al presidente Michele Emiliano finora è stato l’ex parlamentare dei Verdi Vito Leccese, attuale di capo di gabinetto per il sindaco Antonio Decaro.

Ora, le “precisazioni” di Conte sul docente universitario ed editorialista di Repubblica Bari che nel 2013 era stato proposto dal Movimento 5 Stelle e sostenuto dal Partito Democratico come membro laico del Csm.

Nel pomeriggio di domenica Leccese ancora provava a trovare una quadra “Nella giornata di lunedì concluderò gli incontri con i responsabili delle forze politiche che sostengono la mia candidatura per una valutazione congiunta. Al termine della consultazione mi riservo di incontrare Michele Laforgia per condividere insieme il percorso futuro. Da parte mia sento tutto il peso della responsabilità per una decisione che può rivelarsi decisiva per il futuro della coalizione del centrosinistra e della città di Bari”.

Propositi di corto respiro, considerato quanto accade. Solo di facciata, infine, i nomi circolati di Gianrico Carofiglio e Nichi Vendola.


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