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PERCHÈ SI – L’arte di farsene una ragione: sotto il vestito (meglio che) niente

di Nicola Santini -


Partiamo dal presupposto che chi alza gli occhi al cielo perché un consulente d’immagine prende dai 140 ai 300 euro l’ora non ha idea di cosa ci sia dietro al lavoro che questa figura deve svolgere. Men che meno ha idea di cosa significhi svolgerlo se la materia prima si chiama Elly Schlein.
Io, che questo mestiere l’ho fatto e anche insegnato a chi lo fa oggi, per una cifra simile non so se mi sarei mai imbarcato in quella che, al netto degli sfottò ad uso dei social è tutto tranne un’impresa semplice. Sotto il vestito c’è la Schlein, non Renée Simonsen. C’è poco da ridere. E non perché, come non serve rimarcare, la Schlein non è e manco può ambire a fare la figa di turno, ma perché nella sua visione, tutto le è utile tranne esserlo. E tutto sembra tranne una disposta a sentirsi dire cosa deve fare, presa com’è dallo sgranare gli occhi in sù con la testa inclinata e la bocca spalancata, quasi in attesa di un miracolo, quando il miracolo l’ha già avuto: è la prima donna segretaria del PD. Dire a una cintura nera di caparbietà già adoratissima da quella stampa mainstream che la piazza già pure sulle pagine che è evidente non abbia mai sfogliato in vita sua, che cintura deve mettere, e che finora si è vestita come se nella cabina armadio fosse andata via la luce, credetemi, richiede tempra, professionalità e concentrazione.
Il risultato gli addetti ai lavori lo hanno visto: è rimasta Schlein, ma nella versione migliore, patinata, perché il contesto lo richiedeva, colorata (perché a lei piace così e perché il contrasto col bianco e blu scuro o nero con la Meloni non è puramente casuale e manco casual), solo che coi colori giusti. E questo, permettetemi, è una vittoria. Perché prendere e stravolgere, trasformandola alla radice, una persona cambiandole radicalmente il look è una delle operazioni più semplici del mondo per chi fa questo lavoro. Basta avere gusto, senso delle proporzioni e un archivio di modelli in mente e sbattersene se poi pure Mentana, se ti vede per strada, non ti riconosce. Un lusso, che, per quanto possa far gola, la leader del PD non può concedersi. La sfida, il challenge, come direbbe lei è far si che “si veda arrivare” senza chiedersi chi sia. E in questo la sua armocromista di fiducia ha vinto e stravinto. Facciamocene una ragione.

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