Attualità

Pietre d’inciampo vandalizzate a Roma: ora sono quattro

di Angelo Vitale -


Ancora pietre d’inciampo vandalizzate: stavolta quelle dedicate a Giacomo ed Eugenio Spizzichino, deportati nei campi di concentramento: sono state vandalizzate in via Mameli a Roma. Si tratta di un nuovo gesto oltraggioso dopo che già ieri, a Trastevere, erano state danneggiate due pietre d’inciampo dedicate a due vittime romane della Shoah.

“A Trastevere due pietre d’inciampo dedicate a due vittime romane della Shoah, deportate nel campo di sterminio di Auschwitz, sono state oltraggiate – questa era stata la reazione ieri del sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri su X -. Roma condanna fermamente questo gesto inaccettabile e miserabile. Solidarietà a tutta la Comunità Ebraica della nostra città”.

Le pietre d’inciampo, ormai oltre 70mila in tutti i Paesi che vissero l’occupazione nazista, sono un’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. L’iniziativa, attuata in diversi Paesi europei fin dal 1992, consiste nell’incorporare, nel selciato stradale delle città, davanti alle ultime abitazioni delle vittime di deportazioni, dei blocchi in pietra ricoperti da una piastra di ottone posta sulla faccia superiore.

In Italia, la prima nel gennaio del 2010 a Roma. A Torino fu installata la 50millesima. Da allora, frequenti anche gli atti di vandalizzazione ad opera di attivisti antisemiti.

In aumento, nell’ultimo anno, gli episodi antisemitismo in Italia. I dati presentati su atti e discorsi antisemiti, con un’ analisi approfondita dell’antisemitismo sui social media, rilevano un lieve aumento di atti e discorsi contro gli ebrei principalmente nel web, trend non solo italiano ma globale. A seguito di 327 segnalazioni, nel 2022 l’Osservatorio della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea ha individuato 241 episodi, dato in leggera crescita rispetto ai 226 episodi rilevati nel 2021. Di questi, 164 episodi concernono l’antisemitismo in rete, 77 riguardano episodi accaduti materialmente, di cui 2 aggressioni, 10 casi di minacce e un grave atto di vandalismo ai danni della sinagoga di Trieste. La principale matrice ideologica che alimenta l’odio contro gli ebrei continua ad essere quella cospiratoria basata sui vecchi miti di un presunto potere ebraico, che vengono modernizzati e adattati alla realtà contingente come la pandemia da coronavirus, la guerra contro l’Ucraina o la crisi energetica.


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