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Polizia, dopo l’incontro governo sindacati cresce l’insoddisfazione: “Misure parziali e rinviate”

di Andrea Scarso -


All’indomani dell’incontro governo sindacati del Comparto Difesa e Sicurezza, il malumore tra le sigle della Polizia di Stato torna a farsi sentire. A esprimere forte insoddisfazione sono il segretario generale del Siap, Giuseppe Tiani, e quello dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, Enzo Letizia, che criticano sia il merito dei provvedimenti annunciati sia le tempistiche previste dalla manovra.

Misure giudicate insufficienti

Secondo i rappresentanti delle due organizzazioni, gli interventi prospettati dall’esecutivo “restano parziali” e rimandano ancora una volta risposte attese da anni. Tra i dossier più urgenti figurano la piena attuazione della specificità, l’aumento degli organici e l’avvio di una previdenza dedicata per il personale impegnato nella sicurezza quotidiana del Paese.

Mancano fondi per la dirigenza

Tiani e Letizia sottolineano inoltre l’assenza di nuovi finanziamenti destinati all’area negoziale della dirigenza di polizia, nonostante gli impegni assunti dal governo la scorsa estate. Un elemento che, a loro giudizio, indebolisce ulteriormente la credibilità dell’esecutivo nelle relazioni con il comparto.

Preoccupazioni per la “forma irrituale” della convocazione

A preoccupare i sindacati è anche il segnale politico che arriva dalla modalità con cui la riunione è stata organizzata: una convocazione definita “irrituale”, nella quale, denunciano, è risultata predominante la componente militare.

Una scelta che, secondo Siap e Anfp, rischia di alterare gli equilibri tra Forze armate e amministrazioni civili, mettendo in ombra il ruolo costituzionale della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria nella gestione dell’ordine pubblico e della sicurezza interna.

Dall’incontro governo sindacati emerge dunque un quadro di forte distanza tra le richieste del personale del Comparto Sicurezza e le risposte finora fornite dall’esecutivo. Le sigle chiedono un cambio di passo immediato, avvertendo che ulteriori rinvii potrebbero minare l’efficacia del sistema di sicurezza nazionale.


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