IL CARRELLO DELLA SPESA – Il progetto contro la povertà farmaceutica
L'iniziativa in Lombardia per combattere sprechi e alleviare i bisogni della popolazione più debole
Povertà farmaceutica ovvero sempre meno italiani si curano. Non è un mistero. E non è, di certo, una gran novità. Un numero sempre troppo alto di famiglie non può permettersi medicinali, farmaci. Ed è proprio per questo, per dare una risposta importante a un problema pressante che in Lombardia è nato un nuovo progetto che mira a combattere la povertà farmaceutica coinvolgendo la filiera e le istituzioni. Aziende, medici ed enti insieme per tentare di dare sollievo a chi ne ha bisogno e, soprattutto, per offrire risposte a chi ha bisogno di cure e non può permettersele.
Lotta alla povertà farmaceutica, il progetto in Lombardia
Il consiglio regionale della Lombardia, nei giorni scorsi, ha dato il via libera a una legge che prevede di implementare, sul circuito territoriale lombardo, un sistema che metta in contatto la “domanda” delle famiglie meno abbienti e l’“offerta” proveniente dalle aziende con la mediazione del Banco farmaceutico. La soluzione? L’uovo di Colombo: le aziende fornirebbero i farmaci invenduti o quelli che non sono stati utilizzati alle famiglie che, invece, ne avrebbero bisogno. Due piccioni con una fava, restando sul terreno delle frasi fatte. Già, perché chi ha difficoltà si vedrebbe alleviato un bisogno primario e le aziende, o gli enti coinvolti insieme alle strutture sanitarie, eviterebbero di sprecare tutta la “merce” rimasta in magazzino o i farmaci che, per mille ragioni diverse, non sono stati utilizzati né somministrati. Una soluzione che, spiegano dal consiglio regionale della Lombardia, avrà ripercussioni più che favorevoli anche sull’ambiente dal momento che si ridurranno, e non poco, i rifiuti. Per di più quelli farmaceutici, il cui smaltimento è sempre difficile e costoso.
I numeri di un’emergenza
I numeri lombardi, a proposito di povertà farmaceutica, sono paradigmatici di una difficoltà crescente. I dati citati durante il dibattito in consiglio regionale riferiscono che un anno fa, nel 2024, le persone che hanno dovuto chiedere aiuto per procurarsi medicinali gratis sono state ben 463.176. In pratica, sette residenti su mille lombardi. Ma c’è di più. Già, perché il dato è in aumento. Stimato addirittura nell’8,4% rispetto all’anno precedente, nel 2023, quando le richieste erano arrivate da poco più di 427mila cittadini. Per un ulteriore confronto è bene annotare che, nel 2022, il Banco farmaceutico della Lombardia ha assistito 89mila pazienti con 196mila farmaci richiesti. Si tratta, dunque, di numeri e dati che fanno riflettere. E su cui la Regione Lombardia vuole fare un punto più chiaro. E difatti la seconda parte del progetto riguarda l’istituzione di un Osservatorio sulla povertà farmaceutica.
Agire adesso
La struttura svolgerà attività di monitoraggio delle eccedenze e degli sprechi farmaceutici e fornirà dati e informazioni sullo stato della povertà sanitaria in Lombardia attraverso un report annuale. Il controllo sulle modalità di recupero, restituzione e donazione delle confezioni di medicinali sarà affidato alle Ats, le agenzie di tutela della salute della Lombardia. Iniziativa questa che si affiancherà alla prima ossia all’attivazione di una fase transitoria e sperimentale, della durata di un anno, attraverso un programma di interventi proposto da Banco Farmaceutico. Fase durante la quale saranno definiti modelli di intervento in grado di sostenere l’attività di tutti gli enti che si occupano di raccolta, recupero e distribuzione di farmaci. Il progetto, adesso, aspetta solo di essere approvato dall’aula dopo la discussione favorevole e l’iter nelle Commissioni. Il progetto di legge approderà in Aula per il dibattito e la votazione finale martedì 25 novembre.
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