L'identità: Storie, volti e voci al femminile Poltrone Rosse



Politica

Il Colle è sempre il Colle. Da qualsiasi parte lo si guardi

di Giuseppe Ariola -


Chiuso lo scontro istituzionale tra FdI e Quirinale – si vedrà se archiviato in via definitiva o meno – sia la maggioranza che l’opposizione sono alle prese con delle prove di riassestamento. Una sorte di quiete dopo la tempesta. L’ordine di scuderia, dall’una come dell’altra parte, resta quello di mantenere un profilo basso sul caso Garofani. Una vicenda che ha coinvolto politica e istituzioni ai massimi livelli, creando non poco imbarazzo.

Caso chiuso?

“Caso chiuso” si continua a ripetere dalle parti dei partiti di governo che per più di un attimo hanno temuto che la situazione precipitasse irreparabilmente, compromettendo drasticamente i rapporti tra Palazzo Chigi e il Quirinale. Resta però interessante vedere come, dopo il faccia a faccia chiarificatore tra il Presidente della Repubblica e la premier, le posizioni all’interno della maggioranza si siano via via riavvicinate. Non appena scoppiato il caso, dopo la richiesta di chiarimenti avanzata da Bignami in merito alle captate parole del Consigliere del Capo dello Stato Garofani e la dura replica del Quirinale, a insistere per una smentita è stato solo il partito di via Scrofa.

FdI e lo scontro istituzionale con il Quirinale

Una linea tenuta dall’inizio alla fine della vicenda – ammesso che sia effettivamente terminata – con tanto di indiscrezioni filtrate da Palazzo Chigi secondo le quali la stessa Giorgia Meloni, nel corso dell’incontro con Mattarella, avrebbe definito “istituzionalmente e politicamente inopportune” le parole pronunciate da Garofani. Al netto che il contesto fosse privato. Non troppo, evidentemente, visto che sono puntualmente finite nelle caselle di posta elettronica di diverse redazioni e poi su tutti i giornali. Sta di fatto che questo tenere il punto da parte di Fratelli d’Italia e del Presidente del Consiglio ha suscitato ulteriore irritazione al Colle. Fino a questo momento gli altri partiti di centrodestra hanno preso, seppur tiepidamente, le distanze dell’alleato.

La linea degli altri partiti di maggioranza

La Lega si è completamente tirata fuori dalla questione, dichiarando apertamente di non voler essere coinvolta nell’incidente. Forza Italia, invece, ha semplicemente mantenuto il posizionamento più semplice: il Quirinale è il Quirinale e non si tocca. In nessun modo, in nessun caso. Il Quirinale ha ragione, sempre. Quando poi Fratelli d’Italia ha capito che era meglio arrivasse quanto prima il triplice fischio finale e ha dichiarato il caso chiuso, pure gli alleati si sono leggermente sbottonati. Dopo aver tirato un sospiro di sollievo, anche dagli altri partiti di maggioranza si è iniziato a parlare dell’inopportunità di Garofani e delle sue parole, rimarcando che gli uomini del Quirinale sono uomini del Quirinale. Sempre e comunque, in qualsiasi contesto. Pubblico o privato che sia. La prudenza è d’obbligo, la leggerezza un lusso che non ci si può consentire in un contesto dove la sobrietà e l’equilibrio rappresentano la bussola. Il quadro politico si è ricomposto e tutti i partiti del centrodestra si sono rimessi nella propria posizione. Ma a via della Scrofa sono state notate e appuntate tutte le mosse degli alleati. Accelerazioni preventive e riposizionamenti tardivi.


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