Cultura & Spettacolo

Quei fulmini di David Lachapelle che illuminano la porta verso l’Est

di Nicola Santini -


Lampi di luce illuminano Trieste. Sono quelli del fotografo statunitense David LaChapelle, uno degli artisti più influenti e stimolanti del panorama mondiale, che per la prima volta ha scelto di portare in Friuli Venezia Giulia, nella città capoluogo, la sua nuova esposizione dal titolo “David LaChapelleFulmini”, in programma fino a martedì 15 agosto negli spazi del Salone degli Incanti.
Inaugurata ieri alla presenza di David LaChapelle, l’esposizione è pronta a stupire per i prossimi mesi, offrendo un’occasione unica per apprezzare le opere dell’artista americano in un percorso narrativo affascinante e spettacolare e per conoscere una città ricca di fascino, storia e contaminazioni artistiche di ogni genere .
Una mostra immersiva ed emozionante che, con 92 opere dai mille colori, vuole ripercorrere gli ultimi cinquant’anni di attività creativa che hanno caratterizzato la brillante carriera di David LaChapelle e in cui, per la prima volta, saranno esposte anche a 10 immagini in formato extra large che rendono ancora più spettacolare un viaggio già di per sé unico e coinvolgente.
Al centro di questo ricco percorso espositivo ci sono i fenomeni naturali che, uniti alle azioni dell’uomo, del caos e del paradiso, sanno generare una forza dirompente, in grado di cristallizzare e illuminare l’attimo.
Un’azione tipica dei fulmini, ma anche dei flash del fotografo intento a eternizzare un momento. “David LaChapelle – Fulmini” dà così occasione all’artista di mettere a nudo le sue riflessioni sull’umanità: opera dopo opera, sarà possibile vivere nel principio il dramma dell’attimo, immortalato prima in una maestosa nave da crociera ricomposta nelle forme di un ghiacciaio, poi in un diluvio dei giorni nostri che minaccia l’avvenire di Las Vegas e, infine, in alcune storie bibliche materializzate in visioni contemporanee.
Non mancano poi scene più intime, riferite a paesaggi popolati da angeli, santi, fiori e figure mitologiche, frutto di un lavoro artigianale in cui le immagini sono elaborate da LaChapelle con interventi pittorici sui negativi: una tecnica che consente all’artista di ottenere un insieme unico e inconfondibile.
Entrando nel dettaglio della mostra, le opere raccolte negli spazi del Salone degli Incanti raccontano le due fasi artistiche della carriera di David LaChapelle: la prima che immortala in chiave dissacrante il decennio a cavallo del nuovo millennio, con caricature di situazioni e comportamenti assunti da personaggi della musica, del cinema, della moda e della politica.
La seconda, invece, che proietta il suo lavoro in una dimensione nuova, più estetica e mistica, in cui emerge l’impatto nell’arte del passato e la ricerca di sé stesso nella natura.
La mostra “David LaChapelle – Fulmini” è curata dallo Studio di David LaChapelle con la direzione artistica di Gianni Mercurio, è promossa da Regione Friuli Venezia Giulia e Comune di Trieste ed è organizzata da PromoTurismoFVG in collaborazione con Madeinart.
«Ci sono moltissime storie che vengono raccontate in questa mostra che si chiama Fulmini. – Dichiara David LaChapelle nel corso della conferenza stampa -. Il fulmine quando colpisce è come l’ispirazione che arriva in modo inaspettato. È elettricità. Crea un collegamento e illumina.

Io spero allo stesso modo con la mia arte di illuminare, entrare in contatto con l’osservatore. Nella mia carriera non sono mai stato interessato a quello che l’arte poteva darmi, ma a quello che io potevo dare al mondo tramite i miei lavori. Spero quindi di creare delle opere che siano comprensibili dall’osservatore senza ambiguità, incertezza, confusione e oscurità, collegandomi con il pubblico attraverso una connessione che è forza elettrica e incontrando persone che, di fatto, non conosco. Questo è lo scopo di quello che faccio. Spero di dare speranza e fede, oltre che infondere ottimismo, toccare i visitatori, farli sorridere».

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