Referendum, oggi seggi aperti fino alle 15: i dati sull’affluenza
In tutta Italia sono nuovamente aperti i seggi elettorali per la seconda giornata di voto relativa ai cinque quesiti per il Referendum abrogativo, che toccano temi centrali come il lavoro e la cittadinanza. Le urne resteranno aperte fino alle ore 15 di oggi, lunedì 9 giugno, in 61.591 sezioni distribuite sull’intero territorio nazionale.
Gli elettori sono chiamati a esprimersi su cinque quesiti referendari: il primo mira a reintrodurre il reintegro obbligatorio per i lavoratori licenziati senza giusta causa; il secondo punta a limitare l’uso delle indennità economiche nei casi di licenziamento illegittimo. Altri quesiti chiedono una maggiore protezione per i contratti a termine, l’incremento della responsabilità del datore di lavoro in caso di infortuni e la riduzione del periodo di residenza necessario per ottenere la cittadinanza italiana.
Oggi si vota anche per i ballottaggi in alcuni comuni
Contemporaneamente alla consultazione referendaria, si tengono anche i ballottaggi in 13 comuni con più di 15.000 abitanti, tra cui spiccano città come Taranto e Matera. In Sardegna, invece, si vota per il primo turno delle amministrative in 7 comuni, incluso Nuoro.
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Referendum, affluenza ancora sotto la soglia minima
Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno, l’affluenza registrata alle ore 23 di domenica, primo giorno di voto, è stata intorno al 22%. Un dato che, se non significativamente migliorato nella giornata odierna, rischia di invalidare il referendum, che per essere ritenuto valido richiede la partecipazione di almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto.
Al termine delle operazioni di voto, previste per le 15, inizierà immediatamente lo scrutinio. Il primo dato atteso sarà proprio quello relativo all’affluenza, fondamentale per capire se la consultazione potrà produrre effetti legislativi. In caso contrario, i risultati verranno annullati per mancato raggiungimento del quorum. Oggi si deciderà dunque non solo sul contenuto dei quesiti, ma anche sulla reale partecipazione democratica degli italiani.
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