Rilasciata nella notte Federica Mogherini
Nella notte è stata rilasciata Federica Mogherini, insieme a Stefano Sannino e a un dirigente del Collegio d’Europa. Tutti e tre sono essere stati ascoltati nell’ambito di un’inchiesta per frode che ha colpito il cuore della diplomazia europea. La Procura europea (Eppo) ha confermato che i tre sono stati formalmente informati delle accuse a loro carico. SI tratta di frode e corruzione negli appalti, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale. Non sono però considerati a rischio di fuga e quindi rimangono in libertà, in attesa delle decisioni del giudice istruttore.
Accademia diplomatica europea nel mirino degli inquirenti
L’indagine riguarda presunte irregolarità nell’appalto relativo alla nuova Accademia diplomatica europea. Un progetto strategico dell’Unione gestito dal Collegio d’Europa dal 2020, proprio sotto la guida di Mogherini. Secondo la Procura europea, l’istituzione avrebbe potuto ottenere informazioni privilegiate sui criteri del bando prima della pubblicazione ufficiale, ottenendo così un potenziale vantaggio competitivo. Le accuse, definite dagli inquirenti come “forti sospetti”, hanno portato al blitz avvenuto nelle prime ore del mattino di ieri. Una decina di agenti della polizia federale belga ha fatto irruzione nella sede del Servizio europeo di azione esterna (Seae), sequestrando documenti e supporti informatici. In parallelo, sono state perquisite abitazioni private e i locali del Collegio d’Europa nelle Fiandre.
Rilasciata Federica Mogherini: nessuna imputazione, ma indagine in corso
Sebbene sia stata rilasciata Federica Mogherini, così come gli altri due fermati, la posizione dell’ex Alta rappresentante per la politica estera dell’Ue rimane sotto esame. Entro 48 ore il giudice istruttore dovrà decidere se convalidare o meno i fermi. Finora, né Mogherini né il suo entourage hanno rilasciato dichiarazioni. Il Collegio d’Europa ha invece affermato in una nota di garantire “piena collaborazione con le autorità” e il massimo rispetto degli standard di integrità. Tra i protagonisti dell’inchiesta c’è anche Stefano Sannino, ex segretario generale del Seae e ora direttore della Direzione generale della Commissione Ue per il Medio Oriente e il Nord Africa. Per consentire agli inquirenti di analizzare il suo cellulare è stato necessario l’assenso alla revoca della sua immunità, accordo raggiunto nelle scorse ore secondo fonti qualificate.
Le reazioni politiche
La Commissione europea mantiene il massimo riserbo. Da Roma, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha richiamato al rispetto del garantismo, mentre nel Parlamento europeo Lega e M5S chiedono chiarezza immediata. Molto più aggressive le reazioni internazionali. Da Mosca, la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha accusato Bruxelles di “ignorare i propri problemi di corruzione mentre fa la morale agli altri”, insinuando anche presunti flussi finanziari opachi verso Kiev. Da Budapest, il portavoce del premier di Viktor Orban, Zoltan Kovacs, ha ironizzato definendo l’Ue “una serie poliziesca”, alludendo ai precedenti scandali come il Qatargate.
Un caso destinato a pesare nonostante Federerica Mogherini si astata rilasciata
Il fatto che sia stata rilasciata Federica Mogherini non attenua l’impatto politico e simbolico di un’inchiesta che arriva in un momento delicatissimo per l’Unione, già impegnata nei difficili colloqui sulla guerra in Ucraina e alle prese con la necessità di riaffermare coesione e credibilità globale. Le prossime ore saranno decisive per capire se l’indagine troverà ulteriori elementi o se i sospetti cadranno. Intanto, l’immagine della diplomazia europea rimane scossa come non accadeva dai tempi del Qatargate.
Torna alle notizie in home