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Sardegna, spunta l’ipotesi riconteggio: ecco perché

di Cristiana Flaminio -


Fermi tutti: la partita in Sardegna (forse) non è ancora finita, spunta l’ipotesi del riconteggio. Dopo una settimana passata a contare, ricontare e classificare schede e chiudere e riaprire urne e sezioni, ancora non s’ha un quadro chiarissimo di come siano finite le elezioni. Nel senso che, dalle operazioni di conteggio che si stanno protraendo da una settimana, il gap tra Alessandra Todde, eletta (finora?) a governatrice alla guida del campo larghissimo tra M5s e Pd, e l’esponente di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari e candidato di un centrodestra che ha affrontato l’impegno sardo con qualche mal di pancia di troppo, si starebbe assottigliando.

Come riferisce l’Unione Sarda, infatti, sono ufficiali e definitivi soltanto i risultati di 1.825 sezioni sulle 1.844 complessive. Di quelle che mancano, per il momento, si stanno interessando giudici e magistrati. Ma il conto è presto fatto. La forbice non sarebbe più così incolmabile. A Todde, infatti, sono stati assegnati 331.109 voti a Truzzu, invece, ne sono stati riferiti 328.494. Meno di tremila voti separano i due contendenti principali alla Regione Sardegna. Ma stando a fonti non ufficiali citate dal Fatto, che sarebbero vicine al quartier generale del Partito democratico, il distacco potrebbe essere ancora più risicato: addirittura 6-800 voti. Il centrodestra, a questo punto, potrebbe trasformare in azione quel pensiero che era venuto in mente ai rappresentanti della coalizione. La Sardegna, dunque, potrebbe essere attesa da un riconteggio. Che potrebbe, citando il celebre chef Alessandro Borghese, ribaltare o confermare la situazione cristallizzata dagli annunci, dai comunicati stampa, dalle analisi del giorno dopo.


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