Attualità

Sbarchi record dalla Tunisia Prosegue la repressione di Saied

di Maurizio Zoppi -

LA NAVE GEO BARENTS DI MEDICI SENZA FRONTIERE ATTRACCA AD ANCONA MSF SBARCO MIGRANTE MIGRANTI PROFUGO PROFUGHI RICHIEDENTI ASILO


Ancora migranti nel Mar Mediterraneo. Sono stati recuperati dalla Ong Geo Barents, circa 500 migranti alla deriva da più di 36 ore nel canale di Sicilia. L’operazione che è stata effettuata dagli attivisti, sono state estremamente difficili a causa delle condizioni meteorologiche avverse. Con il mare in tempesta con onde alte più di 4 metri sono riusciti ad avvicinarsi con dei gommoni vicino all’imbarcazione carica di persone provenienti dal Maghreb ed hanno distribuito giubbotti di salvataggio prima di mettere in sicurezza i profughi. Il barcone è in zona Sar maltese ma, come sempre accade, le autorità de La Valletta non hanno inviato mezzi di soccorso. Dalla Geo Barents fanno sapere che, dalle 4 di ieri mattina, il barcone è stato monitorato in attesa del primo momento utile per il soccorso. L’ultimo contatto di Alarm phone con i 500 a bordo è avvenuto alle 9 di ieri mattina. I migranti non hanno salvagenti a bordo, due mercantili nei pressi stanno cercando di proteggere la barca dalle onde alte.
Sono stati invece tutti portati in salvo a Lampedusa, con cinque viaggi dell’elicottero Nemo 8 della Guardia costiera, i 32 migranti (tra cui 4 donne e un bambino) rimasti bloccati per due giorni sull’isolotto di Lampione dove erano approdati con un barchino di 7 metri partito dalla Tunisia. Non diminuisce il numero di persone presenti all’hotspot della piccola isola siciliana in contrada Imbriacola a fronte di un massimo di 389 ospiti. Nel frattempo, la Corte europea dei diritti dell’uomo, qualche giorno fa ha condannato – nuovamente – l’Italia per il trattenimento nell’hotspot, ed ha dichiarato, all’unanimità, che si sono verificate numerose violazioni. Il caso riguardava la presenza dei ricorrenti cittadini tunisini, presenti nell’ottobre del 2017 presso l’hotspot sull’isola di Lampedusa, dove erano stati condotti dopo essere stati salvati da una nave italiana nel Mar Mediterraneo. La Corte di Strasburgo ha rilevato in particolare che il governo italiano non ha dimostrato la infondatezza delle accuse secondo cui le condizioni nel centro di Contrada Imbriacola erano inadeguate, e che il trattenimento in quel luogo doveva essere considerata una forma di detenzione che non era stata decisa in base ad provvedimento conforme a legge. I ricorrenti lamentavano in particolare di non avere potuto ottenere copie dei provvedimenti di “respingimento differito” adottati dalla questura di Agrigento.
Ad oggi, i tentativi di attraversare il mare dalla costa intorno a Sfax sono aumentati bruscamente nelle ultime settimane tra un’ondata di violenza razzista innescata da delle dichiarazioni “incendiarie” del presidente tunisino, Kais Saied, che ha affermato che la migrazione irregolare da altre parti dell’Africa faceva parte di una cospirazione internazionale per cambiare il carattere demografico della Tunisia.
Le famiglie hanno riferito di essere state cacciate dalle loro case e persino attaccate con coltelli. Molti hanno perso il loro lavoro precario, che paga loro il cibo e l’affitto, perché i loro datori tunisini temono l’arresto. Nella capitale, Tunisi, sempre più persone dormono sotto teloni, fuori dagli uffici dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati.
Solo nell’ultima settimana, 29 persone provenienti dall’Africa subsahariana sono annegate dopo che due barche sono affondate al largo della costa di Sfax. Mercoledì scorso, il direttore regionale della sanità, ha dichiarato che il numero di corpi di migranti nell’obitorio locale aveva superato la sua capacità. Secondo dati Onu, dalla Tunisia sono salpati quest’anno almeno 12mila migranti che hanno raggiunto l’Italia, contro i 1.300 dello stesso periodo del 2022. In precedenza, la Libia era il principale punto di partenza.
Il Forum tunisino per i diritti sociali ed economici ha affermato qualche giorno fa, che la guardia costiera tunisina ha impedito a più di 14mila persone di salpare su piccole imbarcazioni durante i primi tre mesi di quest’anno, rispetto alle 2.900 nello stesso periodo dell’anno scorso.
Saied pare sia diventato sempre più autocratico da quando ha vinto le presidenziali nel 2019, privando il parlamento dei suoi poteri e più recentemente supervisionando la repressione degli oppositori politici e della stampa libera. La sua repressione dei migranti privi di documenti è stata ampiamente interpretata come un tentativo di deviare la colpa per i problemi economici della Tunisia.

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