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Scholz riduce le spese per i migranti in Germania e pensa a centri di asilo in Paesi terzi

di Angelo Vitale -


Germania, Scholz dà il via a una stretta alla spesa locale per i migranti e conferma serrati controlli alle frontiere con i Paesi di transito degli immigrati. Partono un pressing per un sistema di asilo europeo e lo studio di ipotesi di procedure di asilo da poter svolgere anche in Paesi terzi. E’ il risultato di un vertice tra governo federale e governi regionali, una maratona negoziale che si è protratta fino alla tarda notte di ieri.

Il cancelliere Olaf Scholz punta al numero di persone che arriva in Germania: deve essere ridotto in modo significativo e sostenibile. Le procedure d’asilo per i cittadini di Paesi per i quali il tasso di riconoscimento è inferiore al 5% devono essere completate più rapidamente di prima. E i controlli alle frontiere con Austria, Svizzera, Repubblica Ceca e Polonia devono essere mantenuti. A partire dal 2024, le autorità federali verseranno una somma forfettaria annuale di 7500 euro per ogni richiedente asilo. Una scelta che si tradurrà in uno sgravio per gli Stati e i comuni di circa 3,5 miliardi.

I pagamenti in contanti ai beneficiari di contributi saranno limitati. Per i richiedenti l’asilo che si trovano in Germania da più di un anno e mezzo, dovranno essere limitate le prestazioni: se una procedura d’asilo si trascina a lungo, le prestazioni previste dalla legge dovrebbero essere versate per 18 mesi invece di 36.

Infine, il governo tedesco vuole verificare se le procedure di asilo al di fuori dell’Europa sono possibili. L’obiettivo è capire se lo status di protezione dei rifugiati possa essere determinato in futuro anche in un Paese terzo, nel rispetto della Convenzione di Ginevra sui rifugiati e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. L’esito positivo di questa valutazione, sembra capire, condurrà a sempre più accordi per realizzare fuori degli attuali Paesi Ue centri di snodo e definizione anticipata degli ormai crescenti flussi migratori.


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